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Schiuma nel torrente Cantagalli a Lamezia, l’analisi Arpacal: «Tensioattivi e carica batterica elevata nei campioni»

«Nel torrente arrivano sostanze tipiche dei detergenti e batteri di origine fecale, elementi che generalmente indicano apporti da scarichi non conformi»

Pubblicato il: 27/11/2025 – 12:51
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Schiuma nel torrente Cantagalli a Lamezia, l’analisi Arpacal: «Tensioattivi e carica batterica elevata nei campioni»

LAMEZIA TERME Lo scorso 17 novembre una segnalazione giunta al Corriere della Calabria ha documentato le condizioni del torrente Cantagalli: in linea d’aria a poche centinaia di metri dal mare, il corso d’acqua risulta letteralmente invaso da una densa schiuma biancastra (NE ABBIAMO SCRITTO QUI).
Dopo alcuni giorni e dopo le dovute analisi, Arpacal ha comunicato gli esiti delle attività svolte.
L’Agenzia, nell’ambito del proprio mandato istituzionale, ha attivato un pacchetto di verifiche tecniche per garantire e i tecnici Arpacal, insieme alla Polizia Locale, hanno effettuato sopralluoghi e prelievi in due punti distinti: località Sambiase e località Sant’Eufemia.

Tensioattivi e un marcato carico microbiologico

Gli esiti delle analisi, già trasmessi formalmente al Sindaco di Lamezia Terme, offrono un primo quadro oggettivo dello stato del torrente nei giorni del campionamento. Dal Rapporto di Prova del Laboratorio Arpacal di Catanzaro, relativo al campione prelevato a Sambiase, emerge la presenza di tensioattivi e un marcato carico microbiologico. Questo significa che nel torrente arrivano sostanze tipiche dei detergenti e batteri di origine fecale, elementi che generalmente indicano apporti da scarichi non conformi o da tratti fognari da verificare. Questi dati non individuano da soli una fonte specifica, ma costituiscono un segnale tecnico chiaro e utile per orientare le successive verifiche sul territorio. Il controllo di questi parametri nei corsi d’acqua superficiali è essenziale perché la loro presenza è un importante indicatore tecnico utile a comprendere le possibili pressioni sul corpo idrico e orientare le attività di indagine. La schiuma osservata lungo l’alveo è infatti compatibile con più ipotesi: apporti di scarichi non conformi, contributi organici di varia natura o, come è più probabile, una combinazione dei due fattori. Ad oggi nessun elemento consente di attribuire il fenomeno a una causa univoca. Le analisi Arpacal documentano però con precisione il quadro rilevato al momento del campionamento, costituendo la base informativa per eventuali ulteriori accertamenti da parte degli enti competenti. Arpacal ha già confermato al Comune di Lamezia Terme piena disponibilità a supportare tutte le fasi successive: nuovi campionamenti, ispezioni congiunte sul reticolo idraulico, verifiche sugli scarichi e analisi mirate alla tracciabilità delle possibili sorgenti. L’Agenzia ribadisce il proprio impegno per una collaborazione istituzionale efficace, orientata alla tempestività delle risposte e alla massima trasparenza dei dati prodotti. Le attività proseguiranno in coordinamento con l’amministrazione comunale, con l’obiettivo di ricostruire un quadro completo del fenomeno e consentire la puntuale applicazione di azioni correttive a tutela dell’ambiente e della salute pubblica. (redazione@corrierecal.it)

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