Il grido di dolore di Ianni: «Cosenza vive una delle fasi più oscure della sua storia»
Dalle assunzioni “agli amici” ai tanti problemi del capoluogo, il segretario cittadino della Cgil invita alla reazione

COSENZA «Cosenza sta vivendo una delle fasi più oscure della sua storia recente». Lo afferma Massimiliano Ianni, segretario generale della Cgil Cosenza. «Una città che – prosegue Ianni – avrebbe tutte le potenzialità per essere un centro culturale, sociale ed economico di riferimento, appare oggi schiacciata sotto il peso dell’inefficienza, dell’indifferenza e dell’arretratezza. Manca l’acqua in interi quartieri per giorni; i servizi sanitari sono al collasso; un welfare realmente inclusivo è inesistente. Le fragilità sociali aumentano, mentre la politica sembra vivere in una bolla, lontana dai problemi reali delle persone. Intanto violenza e il disagio si diffondono in un clima di crescente insicurezza. E, in tutto questo, l’unica cosa che sembra contare – prosegue il segretario della Cgil Cosenza – è l’apparenza. I soliti noti. gli stessi nomi che da anni ruotano intorno ai luoghi di potere, continuano indisturbati a gestire incarichi, fondi, assunzioni. I giovani, anche quelli più preparati, restano ai margini: studiano, si formano, sperano. Ma vengono esclusi da un sistema che premia la conoscenza giusta, non le competenze. Povera Cosenza. Una città bellissima, con una storia millenaria, che oggi appare deturpata, violentata, svuotata. È tempo di reagire. Di pretendere trasparenza, servizi, giustizia sociale. Di smettere di subire e cominciare a costruire un futuro diverso. Per fortuna – conclude Ianni – esistono associazioni come “la Terra di Piero”, la Caritas, Il Moci, l’Auser, “Lilli Funaro”, il Centro Lanzino e tante altre realtà che ogni giorno si fanno carico delle persone in difficoltà».
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