Cultura e innovazione, dal Rapporto Draghi le strategie per aree interne e Sud. «No all’Italia a due velocità»
Il focus sui fondi europei e la centralità della Calabria nel Mediterraneo. L’europarlamentare Princi: «La cultura motore di rilancio e di sviluppo dei territori»

ROMA L’importanza strategica della cultura come motore di rilancio e sviluppo dei territori, in particolare delle aree interne, unita all’urgenza di agganciare l’Italia al treno dell’innovazione tecnologica. Questi i temi dibattuti nel corso del convegno “Rapporto Draghi. Innovazione Cultura e Opportunità dei fondi europei”, tenutosi questa mattina a Roma. L’evento, promosso dal’Associazione Civita, in collaborazione con l’Ufficio del Parlamento europeo in Italia, ha acceso i riflettori sull’impegno dell’Europa e sull’opportunità offerta dai fondi comunitari per lo sviluppo dei territori. Ad aprire i lavori, i saluti di Simonetta Giordani, segretario generale Associazione Civita, e Carlo Corazza, direttore del Parlamento Europeo in Italia, seguiti dagli interventi istituzionali del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, e degli europarlamentari Giusi Princi e Nicola Zingaretti, entrambi membri della Commissione per la cultura e l’istruzione. A seguire una ricca tavola rotonda ha riunito diversi settori della società e dell’economia, con contributi da parte di Barbara Carfagna (Giornalista Rai), Alessandro Dagnino (Assessore per l’Economia – Regione Siciliana), Ugo Picarelli (Fondatore Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico) e Andrea Missori (Presidente e AD Ericsson Telecomunicazioni).


Cultura e innovazione, l’agenda Draghi e le possibilità di sviluppo
Ai nostri microfoni Simonetta Giordani ha sottolineato il valore dell’incontro come «importante momento di confronto voluto col Parlamento europeo» per «promuovere e valorizzare l’Europa come uno spazio culturale prima ancora che politico». L’obiettivo è stato discutere l’Agenda Draghi per comprendere a quali condizioni la cultura – intesa come «ricchezza culturale artistica, saper fare, ricchezza territoriale e biodiversità culturale» – possa diventare una vera «identità competitiva del nostro Paese» e «un fattore di crescita per riagganciare il treno dell’innovazione». «È stato un esercizio molto interessante che abbiamo fatto nel solito modo contaminato che è tipico della nostra associazione – ha concluso Giordani – che chiama attorno a un tavolo il mondo delle imprese, il mondo delle istituzioni e il mondo della cultura».
Il focus sui Fondi Europei e la centralità della Calabria nel Mediterraneo
Nel corso del suo intervento e ai microfoni del Corriere della Calabria l’europarlamentare Giusi Princi e già vicepresidente della Regione Calabria, ha fornito un’analisi sull’opportunità che i fondi comunitari rappresentano per la valorizzazione del patrimonio nazionale, con un focus particolare sul Sud Italia e la Calabria. «Stamattina è stata un’opportunità straordinaria intanto per partire dalla cultura, quale motore di rilancio e di sviluppo dei territori – ha dichiarato Princi – quale riconoscimento di quello che è un patrimonio identitario che dev’essere valorizzato e dev’essere espresso nel migliore dei modi, grazie alle risorse comunitarie». L’Europa, secondo Princi, sta lavorando per rendere centrale questo patrimonio nell’ambito della «nuova bussola della cultura».
Princi ha posto l’accento sulla ricchezza della Calabria, definendola con la sua «ricchezza ultra millenaria» come un territorio da cui «si deve fortemente partire». L’europarlamentare ha poi ricordato il lavoro svolto a livello regionale: «Io sono stata delegata alla cultura nel mio ruolo di vicepresidente e abbiamo con il presidente Occhiuto stanziato milioni di euro a sostegno delle aree interne, sostegno della valorizzazione, appunto, di un patrimonio che è storico, che è archeologico, che è naturalistico che deve rappresentare uno degli asset strategici di una regione».
L’obiettivo è trasformare questo potenziale in un «turismo che diventi anche culturale», creando una connessione che permetta al Sud e alla Calabria di decollare. «Non si accetta l’idea di un’Italia a doppia velocità», ha spiegato ancora Princi, sottolineando come la Calabria sia «baricentrica nel Mediterraneo» e debba diventare «fortemente un ponte tra il Mediterraneo e l’Europa». La connessione con il mondo imprenditoriale, come quella promossa dall’evento odierno, mira proprio a far sì che «una Calabria diventi centrale, diventi protagonista».
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