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L’inchiesta “Ostro”

‘Ndrangheta e i «voti dei Gallace»: la “vecchia” amministrazione di Badolato a rischio processo – I NOMI

Dall’accordo Paparo-Menniti, al ruolo degli appartenenti alla potente cosca di Guardavalle. Udienza a gennaio

Pubblicato il: 06/12/2025 – 11:28
di Giorgio Curcio
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‘Ndrangheta e i «voti dei Gallace»: la “vecchia” amministrazione di Badolato a rischio processo – I NOMI

LAMEZIA TERME Uno «scambio elettorale politico mafioso» attuato attraverso «contatti consistiti anche nella partecipazione a riunioni ed incontri preelettorali», consapevoli delle dinamiche criminali a Badolato, con la volontà di sfruttare gli assetti criminali esistenti a proprio vantaggio, coinvolgendo elementi di ‘ndrangheta legati alla cosca Gallace. Con queste – pesanti – accuse l’ex amministrazione comunale di Badolato rischia di andare a processo. Così, almeno, ha chiesto la Distrettuale antimafia di Catanzaro che aveva già chiuso le indagini a settembre per 57 persone. E tra loro ci sono Giuseppe Nicola Parretta (ex sindaco di Badolato) ma anche il suo vice, Ernesto Maria Menniti, e il presidente del consiglio comunale Maicol Paparo oltre che Antonella Giannini, Andrea Bressi (candidati al Consiglio comunale nella lista “Vivi Badolato”) e Giuseppe Fiorenza. L’udienza preliminare è stata fissata all’anno nuovo, per il 9 gennaio 2026 presso il Tribunale di Catanzaro.

L’uomo dei Gallace

Secondo l’accusa, infatti, il gruppo politico avrebbe coinvolto Antonio Paparo, considerato esponente del clan Gallace, con l’intenzione di procurare voti attraverso «l’uso della forza di intimidazione».
Secondo l’accusa, infatti, Paparo avrebbe «minacciato ritorsioni nei confronti di chi non avesse votato in favore della lista “Parretta”, la cui vittoria era data per certa ancor prima delle elezioni», annotano i pm nella chiusura indagini. Il tutto in cambio (anche solo promettendoli) di «benefici e qualunque altra utilità, come quella di garantire vantaggi connessi allo svolgimento delle attività politiche, economiche e amministrative dell’Ente Comunale».  

L’accordo Paparo-Menniti

Più in dettaglio, secondo la Dda, l’ex sindaco Parretta avrebbe partecipato – prima delle date fissate per le consultazioni elettorali – alle riunioni ed agli incontri con Antonio Paparo e gli altri candidati, «concordando la scelta sui candidati della propria lista e, anche con Menniti, quelli della lista “avversaria”», quest’ultimo candidato con una lista “civetta”, «compiacendosi dell’andamento dei “lavori” in ordine alla scelta delle candidature». Inoltre, avrebbe promesso a Paparo – una volta eletto «la gestione in un’ottica comune, di fondi pubblici che sarebbero pervenuti nei successivi 10 anni al municipio», annota ancora la Dda. Inoltre – sempre secondo l’accusa – Parretta si sarebbe impegnato affinché «Paparo ottenesse direttamente o indirettamente il pieno controllo dell’apparato amministrativo, politico ed economico dell’Ente». Dal canto suo l’altro indagato, Ernesto Maria Menniti, temendo il rischio del mancato superamento del quorum in caso di presentazione dell’unica lista, avrebbe concordato con Parretta «la formazione di una lista “civetta” per pilotare i voti di Maicol Paparo, figlio di Antonio, candidato a consigliere comunale nella lista “avversaria”». 

I vertici dei Gallace

L’ex amministrazione, ma non solo. A rischiara il processo ci sono anche i presunti appartenenti alla potente cosca di ‘ndrangheta dei Gallace tra cui il boss, Cosimo Damiano, ma anche i due latitanti Cesare Antonio Arcorace e Bruno Vitale, di cui si sono perse le tracce dal momento del blitz.
All’epoca il procuratore ff della Dda di Catanzaro, Vincenzo Capomolla, aveva parlato di «una continua penetrazione nel tessuto criminale del territorio dai tratti allarmanti», tracciando nell’inchiesta «il quadro delle relazioni di cui godeva la cosca, e poi l’esistenza di un tessuto della società civile sui cui favori la cosca poteva contare». (g.curcio@corrierecal.it)

Tutti i nomi:

  1. ABATE Loredana;
  2. AFFLITTO Antonio;
  3. ALTAMURA Maria;
  4. ALOI Francesco;
  5. ANDREACCHIO Agazio alias “Fulmine”;
  6. ANDREACCHIO Cosimo;
  7. ARCORACE Cesare Antonio;
  8. BAVA Giuseppe alias “a Gatta”;
  9. BRESSI Andrea;
  10. BRESSI Antonio;
  11. CACCIOTTI Enrico;
  12. CARE’ Massimo;
  13. CHIEFARI Nicola;
  14. COMITO Ilario;
  15. FERRARA Roberto;
  16. FIORENZA Giuseppe Antonio alias “Murgiune”;
  17. FOTI Giuseppe;
  18. FRANCO Pasquale;
  19. GAGLIARDI Angelo;
  20. GAGLIARDI Bruno;
  21. GAGLIARDI Domenico;
  22. GALATI Antonio;
  23. GALATI Francesca;
  24. GALATI Francesco alias “Fascista”;
  25. GALLACE Cosimo Damiano;
  26. GALLELLI Domenico;
  27. GERACITANO Domenico;
  28. GIANNINI Antonella;
  29. GIORGI Francesco;
  30. GIORGIO Massimiliano;
  31. GRANDE Fernando;
  32. GRANDE Gregorio alias “Rino”;
  33. GRANDE Saverio;
  34. GRUPICO Vincenzo;
  35. MENNITI Ernesto Maria;
  36. OTTAIANO Marco;
  37. PAPARO Angelo alias “Mimmo”;
  38. PAPARO Antonio alias “Tonino”;
  39. PAPARO Gregorio alias “Rino”;
  40. PAPARO Maicol;
  41. PAPARO Nicola;
  42. PAPARO Pasquale (cl. ’92);
  43. PAPARO Pasquale (cl. ’98);
  44. PAPARO Rosa Maria;
  45. PARRETTA Giuseppe Nicola;
  46. PERRONACE Antonio Cosimo;
  47. PIPERISSA Ivano;
  48. RENDA Giovanni alias “Pino”;
  49. RIITANO Moreno Rocco;
  50. RIITANO Giuseppe;
  51. RIITANO Liberato;
  52. RUSSO Carmela;
  53. SORGIOVANNI Cosimo;
  54. USSIA Antonio;
  55. VITALE Bruno;
  56. VITALE Domenico (cl. ’69);
  57. VITALE Domenico (cl. ’76).

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