A Cassano Jonio nasce un Osservatorio diocesano sui fenomeni mafiosi
Il vescovo Savino, vicepresidente Cei: la Chiesa stia dove c’è sofferenza e la dignità è calpestata

CASSANO JONIO Un osservatorio diocesano sui fenomeni mafiosi e per la legalità. E’ l’iniziativa, avviata dalla diocesi di Cassano allo Ionio (Cosenza), per rispondere in maniera concreta al fenomeno mafioso. Nel corso di una conferenza stampa il vescovo di Cassano e vice presidente della Cei monsignor Francesco Savino ha spiegato come il progetto nasca “dall’esortazione Evangelii gaudium di Papa Bergoglio, che invita la Chiesa a uscire dalle mura e ad essere presente nelle situazioni di disagio e violenza là dove c’è sofferenza e sangue versato. La Chiesa – ha sottolineato monsignor Savino – è chiamata a stare dove c’è sofferenza, dove la dignità è calpestata, dove il Vangelo deve diventare parola incarnata”. “È tempo di osare, è tempo di coraggio, è tempo di profezia. Vogliamo attivare processi di cambiamento e l’osservatorio obbedisce soprattutto all’obiettivo di osservare, approfondire e capire le cause dei fenomeni malavitosi”, ha aggiunto. La guida dell’istituto è affidata a don Marcello Cozzi, da anni impegnato sul fronte dell’antimafia sociale. “L’osservatorio – ha detto – nasce con l’obiettivo di interferire con gli affari delle mafie. Uno strumento di cui la chiesa si dota per dire a se stessa, e al territorio intero, che il contrasto alle mafie non può essere soltanto questione di pochi, ma deve interessare l’intera comunità, a partire dalla chiesa che ha sempre annunciato il Vangelo come forza di liberazione”. L’osservatorio fornirà un supporto concreto e qualificato alle vittime di estorsioni, usura, corruzione, sopraffazioni mafiose, e alle loro famiglie. “Tra le azioni più importanti – ha sottolineato don Cozzi – vi è prima di tutto l’accompagnamento delle vittime, per liberarle da ogni forma di schiavitù e far capire a chi subisce la prepotenza mafiosa che non deve sentirsi solo ma che c’è una comunità che è pronta ad accompagnarlo e a sostenerlo”. (Ansa)
Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato