«Grave e persistente siccità»: la crisi dell’acqua in Calabria si fa sempre più allarmante
La situazione degli invasi e degli schemi idrici nel monitoraggio di Sorical. Destano preoccupazione tutti gli acquedotti alimentati dall’Altopiano Silano

CATANZARO «La Calabria sta attraversando una fase di grave e persistente siccità, con effetti significativi sulla disponibilità delle risorse idriche destinate all’uso potabile in numerosi territori regionali. I dati aggiornati evidenziano cali rilevanti delle portate in diversi schemi acquedottistici e invasi, a conferma di una tendenza ormai strutturale e non più emergenziale». Lo rileva la Sorical per la quale «destano preoccupazione tutti gli acquedotti alimentati dall’Altopiano Silano». Ecco la situazione provincia per provincia nel monitoraggio Sorical».
Crotone:
- Schema Sila Badiale, a servizio dei Comuni di San Giovanni in Fiore, Caccuri, Castel Silano e Cerenzia, registra un calo del 30% delle disponibilità idriche.
- Analoga riduzione (-30%) interessa lo Schema Brigante–Pulitrea, che alimenta il Comune di Cotronei e integra le forniture per San Giovanni in Fiore, Caccuri, Castel Silano e Cerenzia.
- Lo Schema idrico Tacina, a servizio dei Comuni di Petilia Policastro, Santa Severina, Roccabernanda, Scandale, San Mauro Marchesato e Cutro, evidenzia un calo del 25%.
Catanzaro:
- L’Acquedotto Posino–Montenero, che alimenta i Comuni di Tiriolo, Settingiano, Amato e Miglierina, registra un calo del 30%.
- L’Acquedotto Limbè–Maricello, a servizio del Comune di Borgia, presenta una situazione particolarmente critica: la sorgente Limbè è scesa a meno del 50% della portata ordinaria.
Allarmante la situazione dell’Acquedotto Savuto, mai arrivato a questo livello di portate a metà dicembre: – 30% con ripercussioni per i 25 comuni tra le province di Catanzaro e Cosenza, tra cui: Lamezia Terme (in particolare zone alte come Zangarona, Magolà Alto) Falerna. Nocera Terinese, Pianopoli, Feroleto Antico, Serrastretta, Platania, Gizzeria, Decollatura, Conflenti, Carlopoli, Cicala, Gimigliano, Martirano, Martirano Lombardo, Motta Santa Lucia, Pedivigliano, Scigliano, San Pietro Apostolo, Soveria Mannelli, Bianchi, Colosimi, Parenti, Panettieri
Cosenza
l’Acquedotto Abatemarco, dopo la ripresa dell’ultima settimana le portate sono stabili, ma in calo rispetto allo stesso periodo dello scorso anno con ripercussioni sui 26 comuni serviti Cosenza, Rende, Castrolibero, Mendicino, Bisignano, San Donato di Ninea, Altomonte, San Sosti, Mottafollone, Sant’Agata d’Esaro, Malvito, Santa Caterina Albanese, Roggiano Gravina, Tarsia, San Marco Argentano, Cervicati, Torano Castello, Montalto Uffugo, San Martino di Finita, Lattarico, Mongrassano, Cerzeto, Rota Greca, San Benedetto Ullano, Carolei; Desta preoccupazione l’Acquedotto Bufalo che continua a segnare un trend negativo, con un ulteriore calo del 10% negli ultimi giorni. Il Bufalo serve la zona a Sud Cosenza e altri comuni come Rogliano, Mangone, Santo Stefano di Rogliano, Figline Vegliaturo, Marzi, Belsito, Malito, Grimaldi, Martirano Antico, Aiello Calabro, Lago, Cleto, Serra d’Aiello e Paterno Calabro. La produzione degli acquedotti del Tirreno Cosentino non destano preoccupazione solo perché sono ancora attivi i pozzi che di solito vengono accesi nel periodo estivo per far fronte alla maggiore domanda di acqua potabile per le presenze turistiche.
Reggio Calabria:
Particolarmente preoccupante la situazione dell’area metropolitana di Reggio Calabria: a differenza dello scorso anno, quando le precipitazioni di dicembre e le nevicate contribuirono alla ricarica delle risorse, oggi la Diga del Menta si trova ai minimi storici.
- L’Acquedotto Tuccio registra una riduzione del 30% della produzione sorgiva. È stato pertanto attivato il piano di Protezione Civile, con interventi mirati alla riattivazione di vecchi pozzi inattivi da anni.
Vibo Valentia:
- L’Acquedotto Poro–Vasilicò, che serve i Comuni di Briatico, Cessaniti, Filandari, Mesiano, Mileto e Rombiolo, e le sorgenti Conture per Briatico, Zambrone, Tropea e Ricadi, registrano una riduzione del 15% rispetto allo scorso anno e del 40% rispetto a dieci anni fa.
- Le sorgenti Santa Ruba, a servizio del Comune di San Gregorio d’Ippona, segnano un calo dell’8%.
- La Diga dell’Alaco evidenzia una riduzione dei prelievi, conseguenza diretta del mancato naturale processo di ricarica dell’invaso.
L’invito di Sorical
Sorical, in coordinamento con la Regione Calabria, le Autorità competenti e la Protezione Civile, continua a monitorare costantemente la situazione e ad attuare tutte le misure necessarie per garantire l’equilibrio del sistema idropotabile, riducendo al minimo i disagi per le comunità servite. La società rinnova l’invito a cittadini a un uso responsabile e consapevole della risorsa idrica, oggi più che mai fondamentale per fronteggiare una crisi che risente in modo evidente degli effetti dei cambiamenti climatici.
Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato