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L’intervista

Omicidio Chindamo, il fratello Vincenzo: «Oggi ricordo il sorriso di Maria, entro in aula con lei»

Oggi la testimonianza in aula a Catanzaro nel processo che vede imputato Salvatore Ascone

Pubblicato il: 18/12/2025 – 11:08
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Omicidio Chindamo, il fratello Vincenzo: «Oggi ricordo il sorriso di Maria, entro in aula con lei»

CATANZARO «Sono 10 anni vissuti nella ricerca di verità e giustizia e non da solo, è un percorso che ho fatto personalmente come fratello di Maria e come cittadino di questo territorio insieme a tanti altri. E nelle testimonianze di oggi c’è la mia esperienza personale, ci sono tante collaborazioni, tanti aiuti, tanti conforti di un territorio che, a partire da questa storia, ha voluto rinascere e riscattarsi per sé stessi, per una popolazione calabrese che ne ha necessità, per un territorio che cerca libertà». Visibilmente emozionato ma con la stessa convinzione che in questi anni lo ha sempre contraddistinto, Vincenzo Chindamo si appresta a testimoniare nel processo che vede alla sbarra il presunto responsabile dell’omicidio della sorella Maria Chindamo, di scena al tribunale di Catanzaro.
Mi aspetto, dice alla stampa Vincenzo Chindamo «la continuazione di un percorso» perché in questi anni sono stati «tanti i contributi che sono stati importanti in questa ricerca di verità e di giustizia e di un dovere verso Maria, ma anche contro quell’ambiente patriarcale, violento e mafioso che rallenta lo sviluppo sociale di questa terra». E, infine, non indica una tappa più importante di un’altra in questo lungo percorso, perché «sono state tutte egualmente importanti. Oggi, però, ricordo il sorriso di Maria, entro con lei».

Il processo

Maria Chindamo, l’imprenditrice di Laureana di Borrello, è scomparsa da Limbadi il 6 maggio 2016. Unico imputato nel procedimento è Salvatore Ascone, accusato di concorso in omicidio: secondo l’accusa avrebbe manomesso il sistema di videosorveglianza installato presso la sua proprietà, proprio di fronte al cancello in cui è stata ritrovata l’auto ancora accesa e macchie di sangue dell’imprenditrice. (Gi.Cu.)

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