«Preoccupa lo spostamento da Lamezia della flotta aerea della Protezione civile»
Bruno: Crotone può essere potenziato senza smantellare servizi che funzionano

LAMEZIA TERME “La prospettiva di trasferire la flotta aerea della Protezione civile dall’aeroporto di Lamezia Terme a quello di Crotone solleva interrogativi e preoccupazioni che non possono essere liquidati come una semplice riorganizzazione logistica”. Lo afferma, in una nota, Enzo Bruno, capogruppo in Consiglio regionale di “Tridico presidente” “Pur nel rispetto delle scelte strategiche del gestore aeroportuale e delle decisioni assunte a livello governativo – aggiunge Bruno – è necessario richiamare l’attenzione sui rischi connessi allo smantellamento di un servizio che, nella sua attuale collocazione, ha dimostrato efficacia e tempestività operativa. Il governo, come chiarito dal sottosegretario Prisco, ha preso atto del piano di sviluppo del gestore aeroportuale e della conseguente nuova dislocazione della flotta. E lo stesso Prisco ha precisato che ‘il gestore aeroportuale ha confermato l’intenzione di realizzare un apposito manufatto presso l’aeroporto di Crotone da destinare alle specifiche necessità operative della Protezione civile e al servizio di spegnimento degli incendi boschivi, in attuazione del Contratto istituzionale di sviluppo’. Il trasferimento della base dei Canadair da Lamezia Terme a Crotone costerebbe circa 20 milioni di euro per le nuove infrastrutture necessarie, un costo che alcuni ritengono inefficiente visto che Lamezia ha già strutture operative, ma il Governo ha dato il via libera al piano, confermando l’investimento per lo spostamento della base operativa sud Italia. Un passaggio che non sarà immediato e che, nelle intenzioni del governo, avverrà solo ad infrastrutture completate. Resta però il nodo centrale: il trasferimento non deve tradursi in un arretramento della capacità di risposta della Protezione civile, soprattutto in una regione come la Calabria, esposta a rischio incendi, eventi meteo estremi e fragilità territoriali. Smantellare o indebolire un presidio che oggi funziona significherebbe correre un rischio che il territorio non può permettersi”. “Allo stesso tempo – dice ancora il consigliere regionale – nessuna contrapposizione va costruita attorno a Crotone. Al contrario, lo scalo pitagorico può e deve essere potenziato come hub strategico, senza che questo comporti la sottrazione di servizi essenziali altrove. Il rafforzamento di Crotone può avvenire attraverso nuovi investimenti, nuove funzioni e una visione integrata della rete aeroportuale regionale. La sfida non deve essere scegliere tra territori, contrapponendoli, ma costruire un sistema che rafforzi l’intera Calabria. Serve una programmazione che tenga insieme sviluppo infrastrutturale, sicurezza e tutela dei servizi esistenti, evitando decisioni che, pur formalmente coerenti con piani di investimento, rischiano di produrre effetti negativi sulla capacità di intervento della Protezione civile. È su questo equilibrio tra potenziamento di Crotone e salvaguardia di ciò che oggi funziona a Lamezia Terme che si misura la credibilità delle scelte istituzionali e la reale attenzione verso le esigenze dei cittadini e del territorio”.
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