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Azzardo o strategia?

Occhiuto al centro del gioco azzurro

Il governatore calabrese tenta la “scossa liberale” con l’appoggio della famiglia Berlusconi. Ma quali effetti avrà sulla Calabria e sugli equilibri del partito?

Pubblicato il: 24/12/2025 – 10:24
di Clemente Angotti
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Occhiuto al centro del gioco azzurro

LAMEZIA TERME Roberto Occhiuto che si propone di rilanciare il confronto in Fi (anche se il diretto interessato non vuole sentire parlare di correnti) in vista della possibile corsa alla leadership nazionale degli azzurri. E che lo fa, in un luogo simbolo come Palazzo Grazioli, con la benedizione tanto di Marina quanto di Pier Silvio Berlusconi. Azzardo o scelta ponderata? In ogni caso una sfida – se sfida sarà come molti indizi lascerebbero intendere – lanciata da una regione che, da qualche anno, si caratterizza come la più ‘azzurra’ d’Italia: un dato confermato dai risultati delle recenti consultazioni regionali che, pur in un contesto caratterizzato da un pesantissimo astensionismo (il 43% di votanti), hanno condotto all’elezione a furore di popolo di Occhiuto medesimo con una percentuale che – tra lista di Forza Italia, ‘Occhiuto presidente’ e Forza Azzurri: la triade schierata alle ultime regionali – ha superato il 30% dei consensi.
Ma il profilo del governatore calabrese non si esaurisce qui: basti pensare, solo a titolo di esempio, alle diverse prese di posizione da ‘attore’ nazionale del presidente della Giunta regionale calabrese da quando ha accettato di affrontare la sfida delle regionali nella sua terra natale su tematiche di prima importanza come il dissenso rispetto all’autonomia differenziata propugnata dal ddl Calderoli, solo per dirne una.
O, per proseguire, alla frequentazione pressoché quotidiana dei media: dai grandi giornali ai principali talk show o salotti televisivi di emittenti pubbliche e private del Paese. Tutte condizioni comunque in grado consentire ad Occhiuto un ruolo da esponente nazionale in grado di inserirsi sovente o, qualche volta, anche di imporsi nel dibattito politico nazionale: vedi le iniziative mirate a incentivare i voli aerei da e per la Calabria, la controversia Ncc-Taxi a seguito del conflitto di attribuzione davanti alla Corte costituzionale, finita con i pronunciamenti a favore del ricorrente o, ancora, l’arruolamento dei medici cubani per sopperire alla mancanza di sanitari che rischiava di condurre al depotenziamento quando non alla chiusura di alcuni ospedali nelle zone più disagiate della regione.
E quindi, detto tutto ciò, cosa attendersi concretamente come conseguenza per il panorama politico amministrativo calabrese all’indomani del varo della componente ‘in libertà‘ che, secondo il suo ispiratore e i seguaci provenienti non solo dalle fila dei sodali di partito ma anche da ambiti come il mondo economico e il giornalismo, non si pone in antitesi o in contrasto con l’attuale leadership di Antonio Tajani ma intende, come più volte sottolineato, caratterizzare e rendere ancora più’ incisiva una proposta incentrata sulle tematiche liberali? Vedremo quanto sarà effettiva ed efficace per il partito (‘che non può galleggiare intorno all’8%’) quella ormai arcinota ‘scossa liberale’ di cui il governatore calabrese si propone di essere artefice. Certo, bisognerà capire anche come questo avrà la possibilità di conciliarsi in concreto, aspetto tenuto in particolare considerazione in Regione, con gli impegni sottoscritti con gli elettori calabresi anche alla luce della riconferma sancita dalle urne solo qualche mese addietro praticamente a furore di popolo. Un interrogativo, quello dell’impatto che un possibile incarico nazionale, specie se benedetto dai piani alti di Arcore, avrà sugli assetti futuri di governo dell’ente, che non può non essere elemento di discussione e, per altri versi, anche di malcelata preoccupazione. Vero è d’altronde, come dicevamo prima, che in questi anni Occhiuto pur dalla stanza dei bottoni del dodicesimo piano della cittadella regionale di Catanzaro non ha mancato di fare sentire la sua voce, più recentemente anche nella veste di vicesegretario di Forza Italia. Una nomina che, negli auspici, doveva essere unica e quasi vicaria ma che poi si è delineata in coabitazione con altri compagni di partito. Si ricorderà che, all’epoca, Roberto Occhiuto era partito dalla Calabria con i migliori favori per poi scoprire strada facendo che le proprie pur legittime aspirazioni erano state sensibilmente ridimensionate. Probabilmente, si disse in quella circostanza, proprio per l’intervento di Antonio Tajani.

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