Per il gip di Milano Gennari c`è sospetto il sospetto di “talpe” tra le toghe di Catanzaro, in
merito all`inchiesta incentrata sulla cosca dei Valle-Lampada. Per il gip «va notato un particolare assai allarmante», dopo alcune «visite» al giudice Giuseppe Vincenzo Giglio del tribunale di Reggio, finito in carcere, Francesco Lampada, presunto boss, anche lui arrestato, «aveva riferito alla moglie che lì a Reggio il controllo era stato fatto, ma che il “capo struttura intendeva fare un controllo totale,a 360 gradi”». Questo, secondo il gip, in relazione a controlli su eventuali indagini in corso. «Ora – scrive ancora Gennari – viene fuori che i Lampada hanno avuto garanzie sull`eventuale iscrizione nel registro degli indagati sia per quanto riguarda Reggio Calabria che per quanto concerne Catanzaro». Ma Catanzaro, prosegue il giudice, «non è la sede giudiziaria del magistrato! Come ha fatto a reperire notizie sul quel distretto? Dobbiamo immaginare che lo stesso si sia rivolto ad altri colleghi o a soggetti istituzionali di quel distretto? L`ipotesi – conclude il gip – non è peregrina e dovrà sicuramente essere accertata nella prosecuzione delle indagini».
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