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INFINITO | Non solo «riciclatori di Condello»: i Lampada cercavano voti per Lega e FI

L`inchiesta “Infinito”, coordinata dalla Procura distrettuale di Milano, è il prosieguo dell`indagine “Meta” avviata dalla Procura distrettuale di Reggio Calabria sulla rete di fiancheggiatori del …

Pubblicato il: 30/11/2011 – 19:51
INFINITO | Non solo «riciclatori di Condello»: i Lampada cercavano voti per Lega e FI

L`inchiesta “Infinito”, coordinata dalla Procura distrettuale di Milano, è il prosieguo dell`indagine “Meta” avviata dalla Procura distrettuale di Reggio Calabria sulla rete di fiancheggiatori del boss della `ndrangheta Pasquale Condello, numero 1 della `ndrangheta, catturato la notte del 19 febbraio 2008 nella frazione Pellaro di Reggio Calabria dai carabinieri del Ros diretti dal colonnello Valerio Giardina.
Gli uomini dell`Arma, in concomitanza all`arresto del “supremo”, avevano effettuato centinaia di intercettazioni telefoniche sulle utenze di decine di sospettati di fare parte della cosca, con compiti anche di riciclaggio dei capitali di provenienza illecita sulla piazza di Milano.
«Subito dopo la cattura di Pasquale Condello – affermano fonti investigative – abbiamo avvertito un forte sbandamento tra i suoi fiancheggiatori che si scambiavano continue telefonate sul da farsi. Il tempo ci ha confermato l`imponenza della rete costruita dal Condello che, grazie ai Lampada-Valle, aveva portato a termine importanti compravendite nel settore dei servizi commerciali».
Nell`inchiesta emergerebbe un forte interesse del gruppo Condello per le attività finanziarie in Lombardia e per la costituzione di agenzie di credito sul territorio. «Un interesse dettato – affermano gli investigatori – non solo per riciclare danaro, ma per mettere le mani sulle imprese in crisi di capitali attraverso cui garantire, come l`affitto delle slot-machine, l`afflusso continuo e pulito di danaro contante alle casse della cosca».
Ma gli interessi della famiglia Lampada sconfinavano anche nella politica: alla vigilia delle
amministrative del novembre 2007 il boss Giuseppe Giulio Lampada si adoperava per la raccolta di firme «verosimilmente destinate a sostenere la presentazione delle liste elettorali» e non si faceva scrupolo di sottoscrivere più liste, nello specifico quelle di Forza Italia e della Lega Nord. È quanto emerge dall`ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Milano.
Agli atti c`è un`intercettazione di una telefonata tra Giulio Lampada e Giovanni Barbaro, anche lui imprenditore del settore dei videopoker, finalizzata, scrive il gip, a pianificare una raccolta di adesioni «per il fatto – dice Lampada – delle firme di Forza Italia»;  l`interlocutore gli risponde: «Compare io già qua le ho raccolte tutte … ne ho fatte cinquanta .. gliel`ho mandate». Quindi Lampada chiede all`altro se si può firmare su più liste e e la risposta è: «Sì, perché io ho firmato anche anche per la Lega Nord, si può fare … certo».
«L`elenco dei politici in rapporti diretti con i Lampada – scrive il gip di Milano – è già nutrito e preoccupante. Ma se si guarda al numero di politici, anche di alto standing, menzionati da Lampada come soggetti ai quali potere arrivare o dei quali potere ottenere il supporto per le più svariate iniziative, il quadro si fa impressionante».

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