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Tramonto sul Turismo

Calo di presenze e di arrivi, alberghi che hanno aperto solo a fine giugno e chiuderanno al massimo nei primi 15 giorni di settembre. E altre strutture ricettive che hanno scelto, per quest`anno, d…

Pubblicato il: 29/07/2011 – 15:54
Tramonto sul Turismo

Calo di presenze e di arrivi, alberghi che hanno aperto solo a fine giugno e chiuderanno al massimo nei primi 15 giorni di settembre. E altre strutture ricettive che hanno scelto, per quest`anno, di lasciare i lucchetti chiusi ai cancelli per limitare i danni. Magari in attesa di tempi migliori. E il prosieguo della stagione non promette, ancora, nulla di buono.
La fotografia del turismo di inizio estate 2011 per la nostra regione si presenta così: spiagge poco affollate, se non nei week end, e, per lo più, da calabresi. Complessivamente, secondo le stime degli operatori turistici che abbiamo sentito, il calo nello scorso mese si aggirerebbe attorno al 15-20% rispetto a giugno 2010. Un inizio stagione, dunque, giudicato «catastrofico» da albergatori e rappresentanti del settore.
«Registriamo un calo a giugno che si attesta  a un -21 per cento rispetto allo scorso anno – racconta Luigi Sauve, titolare del “Minerva Club Resort”, che raggruppa tre strutture turistiche da 2.800 posti letto a Sibari –. Per questo motivo abbiamo deciso di aprire una sola struttura in questo periodo concentrando lì tutta la nostra offerta». Un dato che, per l`imprenditore della Sibaritide, «conferma un trend negativo iniziato già nel 2009. E se a luglio stiamo tenendo, lo dobbiamo soltanto alla circostanza che abbiamo ridotto i prezzi rispetto all`anno scorso mediamente del 15%». Sauve, che è anche presidente di Asshotel-Confersercenti della provincia di Cosenza, afferma che per trattenere i propri clienti sono stati «costretti a fare di tutto». «Abbiamo offerto – spiega l`imprenditore turistico – pacchetti vacanza considerando “bambini” anche i figli di 18 anni. Ma nonostante questo, ancora abbiamo il 40% delle stanze libere nel periodo che va dal 30 luglio al 13 agosto. Una situazione che non si era verificata, nonostante la crisi, neanche lo scorso anno».
Sulla stessa linea Antonio De Septis, titolare della “De Septis consulting”, società di consulenza turistica cosentina. «Sono state ridotte nettamente le tariffe da parte delle società alberghiere – dice – pur di recuperare le presenze almeno nei mesi di luglio e agosto. Questo comporterà certamente una contrazione degli utili e, conseguentemente, della possibilità di far crescere le strutture». Il consulente tecnico denuncia la riduzione netta anche delle spese medie che i turisti effettuano negli alberghi. «Rispetto alle aspettative medie di 3 euro a cliente – dice De Septis – si registra un euro a persona. Senza contare che da anni ormai gli ospiti delle strutture turistiche calabresi difficilmente spendono in extra di lusso come vini pregiati e champagne. Neanche per festeggiare eventi particolari».  
E sulla riduzione forte degli utili da parte degli albergatori, frutto proprio della contrazione del turismo nella fascia jonica cosentina, batte anche Franco Falcone, titolare del Club eurovillage Nausicaa di Rossano. «Abbiamo già registrato un calo di 400mila euro di fatturato rispetto allo scorso anno – racconta –, risultato di una riduzione del numero di presenze consistente che per noi si è attestata attorno a un -40%. Questo è dovuto alla mancanza di una seria programmazione del turismo calabrese che comprenda il miglioramento dei servizi ai turisti, una qualificazione del personale alberghiero e al lancio di una campagna importante di un marchio Calabria realmente competitivo». Per l`imprenditore «la politica non conosce fino in fondo la fatica che ogni operatore deve compiere per portare in Calabria un singolo turista». Ma gli albergatori denunciano anche le modalità con cui la politica regionale raccoglie i dati sui flussi turistici.  
«I dati che vengono propinati ogni anno – afferma Pino Tarsi, tour operator che svolge la sua principale attività lungo la costa degli Dei – sono poco rispondenti alla realtà perché raccolti spesso da funzionari amici e non tengono conto della crescita di nuove strutture alberghiere in Calabria. Così escono falsati». Un attacco che indirettamente colpisce chi ha già messo in cassaforte risultati brillanti per questo anno. «Giugno – afferma Tarsi -, se si esclude qualche eccezione, è ormai un mese morto. E se la zona di Tropea tiene, lo si deve allo sforzo che i singoli operatori portano avanti da anni per mantenere i propri clienti. Così però non si va da nessuna parte». L`operatore turistico denuncia che, «a fronte di proclami sull`allungamento della stagione estiva, ormai in Calabria si lavora 45 giorni l`anno». «Solo le strutture più attrezzate e meglio organizzate territorialmente – dice – riescono al massimo ad arrivare a 75 giorni l`anno. Nel 2011 tante strutture hanno aperto a fine giugno. Ma alcuni villaggi storici della nostra costa non apriranno proprio in attesa che passi la crisi».
E flessioni nel mese di giugno si sono registrate anche nelle piccole strutture: «Abbiamo avuto – afferma Maurizio Baggetta, titolare dell`hotel Federica – un calo del dieci percento. E se riusciamo a vendere nei mesi di luglio e agosto lo dobbiamo alla posizione del nostro albergo che è in riva al mare e alla politica di contrazione dei prezzi che stiamo adottando». Per il proprietario dell`albergo con 50 posti letto a Riace Marina «la vera lettura dei dati turistici è data dai nostri bilanci. Ci sono mesi in cui non riusciamo a pagare neppure la bolletta dell`Enel e puntiamo solo sul guadagno che realizziamo nei mesi estivi. Un calo degli utili in questo periodo significa per noi soffrire tutto l`anno».
Un dato, quello registrato finora, reso ancora più pesante, in considerazione della flessione già accusata nel 2010 dall`economia vacanziera regionale.
Il Sistema informativo turistico (Sit) della Regione Calabria, infatti, nel suo ultimo Rapporto ha indicato una contrazione di presenze e di arrivi nel 2010 stimata rispettivamente a  -2,3%  e -2,7% rispetto all`anno precedente e un 2009 sostanzialmente stazionario. Mentre il 2008 si era chiuso in terreno negativo: -2,7% di presenze e -2,6% di arrivi. Tre anni in cui a pesare di più nei bilanci degli operatori dell`intero comparto c`è stato il taglio decisamente consistente della spesa media che i turisti, soprattutto stranieri, hanno effettuato nelle strutture turistiche della regione.
Dai dati del Rapporto economia Calabria 2011 di Bankitalia emerge, infatti, che tra il 2007 e il 2010 questa voce è diminuita sostanzialmente: passando da 268 e 157 milioni. Centoundici milioni in meno frutto, secondo i tecnici della Banca d`Italia, di una flessione dei pernottamenti di turisti stranieri nella regione punta dello Stivale: oltre duemila visitatori in meno nel triennio.

La posizione di Federalbeghi
«Abbiamo chiuso gli ultimi due mesi – denuncia Vittorio Caminiti, presidente di Federalberghi Calabria – con un segno decisamente negativo. Nonostante le tante, tantissime iniziative che i nostri operatori hanno messo in campo per fronteggiare la situazione. Ad iniziare da campagne promozionali con sconti elevatissimi per pernottare nelle strutture alberghiere e servizi gratuiti ai clienti». Per il rappresentate degli albergatori calabresi, «i segnali che questa flessione fosse nell`aria c`erano tutti». «Già a settembre dello scorso anno – afferma Caminiti – quando cioè si programma la stagione estiva erano arrivati tanti segni che qualcosa già non andava nel verso giusto. Per questo avevamo chiesto un incontro urgente con il governatore Giuseppe Scopelliti nella sua veste di assessore regionale al ramo, per programmare una strategia comune di rilancio del turismo calabrese. Ma, nonostante la promessa è trascorso un anno e non c`è stato ancora alcun confronto». Da qui l`annuncio del presidente di Federalberghi che aveva già affermato di voler consegnare le chiavi degli alberghi: «A fine settembre presenteremo, nel corso di un incontro pubblico, i nostri bilanci, da tre anni in rosso, per dimostrare la reale situazione che il settore sta vivendo».

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