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I mille volti di Francesco Furchì

È un personaggio difficilmente decifrabile Francesco Furchì il cinquantenne di Ricadi accusato di essere l`autore dell`agguato nei confronti di Alberto Musy, consigliere comunale di Torino. I quoti…

Pubblicato il: 01/02/2013 – 20:32
I mille volti di Francesco Furchì

È un personaggio difficilmente decifrabile Francesco Furchì il cinquantenne di Ricadi accusato di essere l`autore dell`agguato nei confronti di Alberto Musy, consigliere comunale di Torino. I quotidiani nazionali riferiscono delle frequentazioni del calabrese trapiantato sotto la “Mole”. Con la sua associazione “Magna Graecia Millenium”, Furchì negli anni era riuscito a sedersi allo stesso tavolo con personaggi noti della politica, dello spettacolo e non solo. Già nel 2001 la Regione Piemonte finanziava con poco più di 20 milioni di lire (20.320.000 per l`esattezza) il ”Convegno di studi sulla figura di Tommaso Campanella” organizzato proprio da Furchì. Nello stesso anno si svolgeva il premio “Magna Graecia Millenium”. Al suo fianco c`era addirittura un sottosegretario, il calabrese Francesco Nucara. Fu lui a consegnare le targhe ricordo nelle mani di personaggi del calibro di Cesare Ruperto, presidente della Corte costituzionale. In quella manifestazione, raccontano le cronache, erano presenti anche «l`assessore alla Cultura della Regione Piemonte Giampiero Leo, il deputato regionale della Regione Sicilia Antonio Dima, gli assessori alla cultura della Provincia di Catanzaro Caterina Salerno e di Reggio Calabria Santo Gioffrè, il consigliere regionale della Calabria Egidio Chiarella, in rappresentanza del presidente Chiaravalloti». I rapporti con la Regione Piemonte sembrano stabili. Nel 2003 l`associazione di Furchì ha ottenuto 3.750 euro per la «manifestazione di presentazione del collegamento aereo Piemonte Calabria». Due anni dopo, sempre la Regione Piemonte, gli concedeva  4.950 euro per le giornate di «integrazione tra il Piemonte, la Calabria e la Sicilia che si svolgeranno a Torino nei mesi di aprile, maggio e giugno 2005». Il ragioniere calabrese fa veramente di tutto, è anche promotore del «gemellaggio culturale formativo tra i licei scientifici “Alessandro Volta” di Riccione ed il “Pietro Ruggieri” di Marsala». Organizza dibattiti e convegni sempre più importanti. E quando la sua associazione invita i personaggi più importanti del momento nessuno rifiuta. Il giornalista Michele Cucuzza presenta con lui un libro contro la mafia e diventano amici. Nel 2007, nel pieno del caso Why not, l`associazione organizza a Torino un incontro per manifestare «la vicinanza della comunità calabrese, siciliana e campana residente a Torino» nei confronti dell`allora pm Luigi De Magistris. Impossibilitato a partecipare l`attuale sindaco di Napoli telefonò per ringraziare: ««Sono proprio queste manifestazioni di partecipazione attiva, di condivisione del senso di legalità che mi spingono a rimanere qui nella mia Calabria e ad andare avanti». A quel convegno era presente anche il procuratore Giancarlo Caselli che, secondo quanto riporta un articolo dell`epoca di Repubblica, spiegò: «Se il male, in questo Paese, diventa un magistrato che fa il suo dovere, allora ci troviamo davanti qualcosa di molto anomalo».
Insomma Furchì negli anni era riuscito a intessere una rete di relazioni impressionante. Sarebbe riuscito ad avere contatti stabili anche con l`ex ministro della difesa Salvo D`Andò, così intimo da spendersi per raccomandare il figlio dell`ex democristiano siciliano. Solo pochi mesi fa, il 3 luglio scorso, da presidente della “Magna Graecia Millenium” era tornato in Calabria accompagnato dal suo amico Michele Cucuzza. Come sempre ricevuto dalle più alte cariche delle istituzioni locali. Quasi quattro mesi prima, alle 7,55 del 21 marzo, Alberto Musy cadeva sotto cinque colpi di un revolver 38 special.

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