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Trovato il corpo del sub disperso nella grotta dell`isola di Dino

PRAIA A MARE È stato trovato il corpo del sub di Scalea che era entrato nella grotta dell’isola di Dino senza poi trovarne l’uscita. Dopo una interruzione, nel pomeriggio erano riprese le ricerche,…

Pubblicato il: 13/05/2012 – 17:14
Trovato il corpo del sub disperso nella grotta dell`isola di Dino

PRAIA A MARE È stato trovato il corpo del sub di Scalea che era entrato nella grotta dell’isola di Dino senza poi trovarne l’uscita. Dopo una interruzione, nel pomeriggio erano riprese le ricerche, che ancora non avevano dato esito. Considerati i tempi e le tecniche di immersione, la speranza di trovare il sommozzatore ancora in vita erano rapidamente scemate, fino a spegnersi. I primi rapidi interventi dei volontari della Protezione civile, del diving Dino Sub di Giorgio Chiappetta e del Gruppo subacqueo paolano, guidato da Piero Greco, erano risultati vani.  Successivamente erano giunti sul posto prima sommozzatori dei Vigili del fuoco, seguiti da una squadra, sempre dei Vigili, specificatamente addestrata in ricerche in cavità sommerse. Purtroppo le immersioni erano state inutili e all’inizio anche rese difficili dalla scarsa visibilità che c’era nella grotta, per via dello spesso muro di limo sollevato al suo interno.
Valerio Nunziata era entrato nella grotta assieme a un compagno, per poi smarrire la via del ritorno, malgrado il filo guida che è stato rinvenuto dai sommozzatori impegnati nelle ricerche. I sommozzatori dei Vigili del Fuoco, coordinati dalla Capitaneria di Porto di Maratea, avevano perlustrato la grotta cercando eventuali bolle d’aria lungo la volta della cavità sommersa, nelle quali in teoria il sub disperso si sarebbe potuto trovare. I soccorritori si sono dunque impegnati in immersioni allo scopo di battere palmo a palmo la grotta, che in alcuni punti diventa critica per via di strettoie e meandri. Infatti la grotta Dino, anche conosciuta come Gargiulo, è composta da una grande camera principale, seguita da una seconda stanza che inizia appena dopo alcune concrezione a  forma di colonne e poi ancora un altro ambiente nella parte finale della cavità. Si tratta di una grotta di non grandissima estensione e tuttavia riservata a sommozzatori esperti, visto che il fondale è limaccioso e dunque insidioso. Prima che il corpo venisse trovato, era pronta a partire per la Calabria una squadra di speleo sub del Soccorso nazionale Alpino e speleologico, recentemente impegnata nella ricerca dei naufraghi dell’affondamento della nave Concordia.

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