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Quel “brigante” (poetico) di Eugenio Bennato

ROCCA IMPERIALE “Il Federiciano” non delude le aspettative. Centinaia di persone hanno raggiunto Rocca Imperiale nella fredda serata dell’otto dicembre per il concorso internazionale di poesia, nel…

Pubblicato il: 10/12/2012 – 15:22
Quel “brigante” (poetico) di Eugenio Bennato

ROCCA IMPERIALE “Il Federiciano” non delude le aspettative. Centinaia di persone hanno raggiunto Rocca Imperiale nella fredda serata dell’otto dicembre per il concorso internazionale di poesia, nel “Paese della Poesia”, a testimonianza del fatto che l’Alto Jonio non è solo mare, non è solo estate, ma anche cultura: un terra dove si può fare turismo anche d`inverno. Al quarto anno, il percorso culturale ideato con professionalità e caparbietà dall’editore romano ma di origini rocchesi, Giuseppe Aletti, si è definitivamente consacrato. Il centro storico del comune federiciano è ormai decorato di ben venti stele poetiche. In piazza dei “Poeti federiciani” da quest’anno ci sono anche i versi di “Brigante se more” di Eugenio Bennato che lui stesso ha “svelato” assieme all’editore Aletti. «Ci sono momenti nella vita di un’artista di grande intensità. Questo è uno di quelli», ha commentato Bennato.
Il “Federiciano” ha iniziato a sfogliare il suo grande libro di poesia già dal pomeriggio del sabato dell’Immacolata, dove nella Sala Parsifal si sono incontrati poeti provenienti da tutt’Italia che a turno hanno declamato le loro poesie. Un sorta di raduno che vede ormai Rocca Imperiale protagonista da quattro anni. Gente che ritorna, nuovi poeti che si avvicinano all’evento. In un piccolo paese del Mezzogiorno d’Italia, di quell’Alto Jonio in perenne affanno l’otto dicembre si accende una fiammella di speranza per l’intero comprensorio. Pubblico e privato insieme. L’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Ferdinando Di Leo e la casa editrice Aletti hanno avuto la capacità di guardare lontano dimostrando come anche la cultura, se abbinata all’identità territoriale e alle ricchezze di questo comprensorio, può sicuramente produrre oltre che un ritorno di immagine anche un ritorno economico.
«Questa sera ci siamo legittimati – ha commentato soddisfatto l’editore Aletti –. In quattro anni abbiamo registrato la partecipazione di 6.500 autori e con Lawrence Ferlinghetti l’anno scorso ed Eugenio Bennato quest’anno, Rocca Imperiale annovera nella sua antologia poetica a cielo aperto due intellettuali di valore assoluto».
Dopo la declamazione dei versi: poeti, visitatori e curiosi si sono ritrovati nel centro storico, dove il serpentone umano ha iniziato a snodarsi per le viuzze e i meandri del borgo medievale, sostando in religioso silenzio davanti ad ognuna delle sette stele che man mano venivano svelate. Da quella dedicata Giacomo Leopardi con i versi dell’Infinito, alla stele con la poesia Virgilio di Giosuè Carducci; ai memorabili versi di Ugo Foscolo con Alla sera; nel mezzo le stele dedicate ai vincitori del Federiciano 2012: Raffaella Montecuollo di Caserta con Viola, versi contro la violenza sulla donne e Stefano Baldinu di San Pietro in Casale (Bologna) con Gabbiani.
La passeggiata poetica, nel clima natalizio dell’antico borgo, è terminata in piazza dei “Poeti Federiciani” con lo svelamento delle stele di Federico Garcia Lorca (Le sei corde, dedicata a Bennato e alla sua chitarra) e quella del “maestro” partenopeo.
Il cantautore napoletano ha partecipato a tutta la manifestazione e ha ascoltato con attenzione le poesie lette in sala prima di deliziare la platea con alcune canzoni in unplegged, come  Questione meridionale, Che il Mediterraneo sia, per concludere con Brigante se more , che ha visto la partecipazione generale della platea, in una terra di Briganti come la Calabria Citra. «Sono emozionato – ha dichiarato il cantautore napoletano – nel vedere come ancora oggi ci sia così tanto entusiasmo attorno alla nobile arte della poesia. Dove lo troviamo un altro posto così, dove si riuniscono centinaia di poeti…». E nella giornata di domenica spazio alla consueta estemporanea, con i poeti che in giro per Rocca Imperiale sono andati alla ricerca della giusta ispirazione per elaborare i loro versi, letti in serata nella Sala Consiliare. La poesia più bella, secondo la giuria, è stata quella di Ausilia Minasi di Lecco, ma con origini siciliane e calabresi (Vucca amara, trad. Bocca amara).
Il progetto “Paese della Poesia” ha attirato su di sé le attenzioni anche di altri Comuni. Tanto da spingere l’editore Aletti ad ipotizzare un “Circuito dei Paesi della Poesia” inaugurato qualche mese fa a Tivoli (Roma). E intanto a maggio prossimo, il Comune di Rocca Imperiale e il “Federiciano” saranno ospiti della Fiera Internazionale del Libro a Torino.

Vincenzo La Camera, ufficio stampa – 349.6076807 – www.paese24.it

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