Rositani grida al miracolo

La scelta del comico Pippo Franco come testimonial non tragga in inganno. A Varapodio l’amministrazione comunale guidata dal consigliere Rai Guglielmo Rositani crede senza scherzi al miracolo della Madonna, tanto da sciorinare in una delibera di giunta il racconto dei pretesi fatti misericordiosi e spendere 10.000 euro per spiegare con un libro il presunto prodigio. Il primo cittadino il 18 luglio del 2009, durante una celebrazione per la Vergine del Carmelo, è stato spettatore di una scena che ai suoi occhi è sembrata una “eccezionale” manifestazione spirituale. Mentre la statua veniva portata fuori per la processione,  una nuvola si è diradata bucata dal sole e un fascio di luce ha rischiarato il cielo plumbeo. Tanto è bastato a Rositani per farlo sentire un novello apostolo, spingendolo fin dove né il parroco né le altre autorità ecclesiastiche si sono avventurati. “Fenomeno naturale straordinario o miracolo?”, si è chiesto con cautela Rositani nel titolo del libro dato alle stampe a spese del Comune e che contiene anche uno scritto del parroco don Caruso, abbottonato, che non parla affatto né di “fenomeno straordinario” né di “miracolo” per un fatto  avvenuto sotto lo sguardo pure del cardinal Sebastiani, il quale non ha lasciato traccia scritta sull’accaduto. Ma il sindaco-consigliere, che vista l’indifferenza dei co-testioni  sembra interessato all’indulgenza politica più che a quella di Santa romana chiesa, ostinato nel marketing territoriale pur che sia, ha abbandonato il dubbio e si è lasciato andare ad una religiosissima interpretazione del quasi arcobaleno. “E’ un avvenimento straordinario – si legge nel libro – che  rappresenta un messaggio d’amore verso la nostra comunità”. Basta questo per giustificare una spesa su cui la Corte dei conti potrebbe indagare?  Per Rositani sì perché, accantonata l’apologia mariana e rivolto lo sguardo alla Terra, il sindaco la butta in politica. L’amministratore, già considerato provvidenziale dal centrodestra quando nel 2007 fu chiamato a tornare nel suo paese d’origine, si è spinto oltre interpretando ad uso e consumo della sua parte politica la biblica lotta tra luce e tenebre a cui dice di aver assistito. “La comunità varapodiese – ha fatto scrivere Rositani nella delibera con incrollabile certezza – ha con la Madonna un legame di fede dovuto alla gratitudine per averla preservata dai pericoli che caratterizzano la vita civile e sociale dell’intera Calabria”. Riferimento implicito a quanto il sindaco ha asserito più volte, propagandando l’immagine di una Varapodio libera dallo strapotere mafioso. Nella lettura che il sindaco fa il fascio di luce, se non proprio un miracolo, sarebbe un premio celeste per una comunità che lui immagina immune dalla ‘ndrangheta, ovviamente perché da lui amministrata bene. Rositani, in effetti, non vede la mafia nelle contrade del centro reggino (che in una notte, di recente, ha messo a segno ben sei danneggiamenti) perché, come più volte gli ha rimproverato l’opposizione, si fa vedere assai poco in paese visto che vive a Rieti. Che c’entra Pippo Franco col miracolo… politico? Ovviamente niente, perché il comico non c’era quel giorno che il cielo apparve indeciso, però si è fatto trovare nella sala consiliare per l`approvazione della fatidica delibera. “L’evento è stato un atto straordinario”, ha dichiarato l’uomo di spettacolo famoso per le barzellette, esternando però una serietà, questa sì, miracolosa e sospetta. Dopo il libro, una fiction Rai sul “miracolo di Varapodio” in vista delle elezioni comunali del prossimo anno?