La rabbia dei tour operator: «Dati poco seri»
«Fino a quando non si procederà con serietà al metodo con il quale si raccolgono i dati sui flussi turistici questi risentiranno delle pressioni dei potentati di turno. E ci troveremo sempre di front…

«Fino a quando non si procederà con serietà al metodo con il quale si raccolgono i dati sui flussi turistici questi risentiranno delle pressioni dei potentati di turno. E ci troveremo sempre di fronte a un meccanismo che non giova a nessuno. Soprattutto alla crescita del settore». Commenta così Pino Tarsi, uno dei principali tour operator che svolge la sua attività lungo la costa degli Dei, i dati previsionali del Sistema informativo turistico (Sit) della Regione Calabria. L`area a più alta vocazione turistica della Calabria, secondo Tarsi «paga a caro prezzo gli effetti della crisi economica ma soprattutto le ricadute della cattiva immagine legata al mare sporco e alla pessima gestione del sistema depurativo e della raccolta dei rifiuti». Da qui il segno negativo in termini di presenze e arrivi registrato nelle strutture dalla costa vibonese. «Per la prima volta – afferma Tarsi – l`ultima settimana di agosto segnala disponibilità di posti letto. Questo non si era verificato, nonostante la profonda crisi dello scorso anno, neppure nel 2010». Ma c`è di più. Per l`operatore turistico che lavora soprattutto a Tropea e dintorni «le nostre strutture ricettive hanno riempito le stanze nella settimana di ferragosto solo grazie alle offerte speciali». Mentre per quanto riguarda giugno Tarsi sottolinea «da anni non può più considerarsi positivamente visto che molte strutture neppure aprono per contenere i costi». Per questo il tour operator denuncia «la falsità di questi dati». «Ritengo che queste rilevazioni – spiega – mancando di possibilità di riscontri oggettivi e di scientificità non corrispondano assolutamente alla situazione che vive chi è costretto ogni giorno a fare i conti con un calo di redditività considerevole». E la situazione non muta sull`alto Jonio cosentino. «Stiamo facendo una gran fatica – Luigi Sauve, titolare del “Minerva Club Resort”, che raggruppa tre strutture turistiche da 2.800 posti letto a Sibari – a chiudere una stagione che è partita malissimo e che sta proseguendo nella stessa direzione». L`imprenditore indica una flessione del 21% nel mese di giugno rispetto allo scorso anno, una sostanziale tenuta a luglio e un diminuzione del 10 per cento nel mese di agosto. «Nonostante le offerte che abbiamo proposto – sottolinea Sauve – nelle prime due settimane di agosto non siamo riusciti a riempire le nostre strutture così come abbiamo ancora disponibilità di stanze, contrariamente all`estate 2010, dal 20 al 27 agosto». Da qui le perplessità espresse dall`imprenditore, che è anche presidente di Asshotel-Confersercenti della provincia di Cosenza, sul metodo di raccolta dei dati turistici. «Non capisco – afferma – come abbiano potuto avere delle rilevazioni attendibili visto che l`Istat raccoglie i dati su presenze e arrivi il giorno 10 del mese successivo. Dunque la Regione non può essere in possesso di quanto avvenuto ad agosto nelle strutture ricettive regionali. Questo modo di procedere – conclude Sauve – che non aiuta certo il turismo produce una sensazione di profonda tristezza per quanti lavorano nel settore».