CROTONE Anche quest`anno, come negli anni precedenti, la società “Dante Alighieri” di Crotone impartisce corsi di lingua agli stranieri accolti presso il centro di accoglienza di Sovereto dell’Agorà Kroton e quello della Prociv Arci Isola di Capo Rizzuto in località Sant`Anna, nell’ambito del progetto Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati). Le lezioni si svolgono durante quattro incontri settimanali tenuti dalla dottoressa Teresa Crugliano e dalla dottoressa Stefania Folino. Durante i corsi, l’insegnamento della lingua italiana non è l’unico obiettivo perseguito ma, citando l’articolo 1 dello statuto sociale della società “Dante Alighieri”, si vuole «tutelare e diffondere la lingua e la cultura italiana nel mondo, ravvivando i legami spirituali dei connazionali all’estero con la madre patria e alimentando tra gli stranieri l’amore e il culto per la civiltà italiana». L’aspetto più sorprendente dei corsi di italiano rivolti agli stranieri, difatti, è che la lingua diventa una mediatrice tra persone molto diverse per nazionalità, lingua, religione, vissuto e consente altresì l’integrazione umana e sociale. Attraverso una preparazione adeguata, poi, questi ragazzi vengono aiutati ad affrontare l’esame Plida, una certificazione riconosciuta anche dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e dal ministero dell’Istruzione, dell’Università e della ricerca, e attesta la competenza in italiano come lingua straniera secondo una scala di sei livelli rappresentativi di altrettanti fasi del percorso di apprendimento della lingua, che corrispondono a quelli stabiliti dal Consiglio d’Europa. Secondo la normativa vigente il certificato rilasciato dalla “Dante Alighieri” in qualità di Ente certificatore italiano, consente agli stranieri di ottenere il permesso di soggiorno nella Comunità europea di lunga permanenza. L’esperienza è stata vissuta di recente nel mese di giugno con alcuni ragazzi che hanno raggiunto un buon livello di conoscenza della lingua italiana e che, dopo aver sostenuto brillantemente gli esami, hanno iniziato a inserirsi nel mondo del lavoro, sia a Crotone che in altre zone d’Italia. «E per un gruppo che va via e che riesce a ricrearsi una nuova vita, – è scritto in una nota della “Dante Alighieri” – ce n’è un altro che arriva con le medesime aspettative perché tutti questi ragazzi, pur essendo molto diversi, sono simili nei sogni e nell’entusiasmo. E noi docenti riusciamo sempre a imparare qualcosa da loro perché attraverso l’insegnamento della lingua italiana comprendiamo che non ci sono barriere di razza, religione, cultura quando si comunica con la lingua della convivenza civile».
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