REGGIO CALABRIA La Dia di Reggio Calabria ha apposto i sigilli a beni per un valore di un milione e 600mila euro a due imprenditori coinvolti in altrettante operazioni anticrimine. I due operatori economici colpiti dal provvedimento sono Demetrio Franco, 34 anni, di Melito Porto Salvo, attualmente agli arresti domiciliari, e Giuseppe Speranza (60), di Gioia Tauro, detenuto in carcere. Il patrimonio colpito è costituito da ditte individuali, quote di capitale di società impegnate in vari settori, dai servizi all`agricoltura e terreni nella provincia di Reggio, dell`estensione totale di circa due ettari; conti correnti, disponibilità finanziarie e un`autovettura.
Franco, arrestato nell’ambito dell’inchiesta su un narcotraffico denominata “Chalo nero” e condotta dai carabinieri, fu condannato in primo grado a 15 anni di reclusione, poi ridotti a 14 in seguito alla rideterminazione della pena. Speranza, invece, è rimasto coinvolto nell’operazione “Maestro”, che ha permesso di individuare un`associazione mafiosa dedita al contrabbando e alla contraffazione di merci provenienti dalla
Cina. Un’inchiesta da cui è emerso il ruolo di Speranza, considerato elemento di
raccordo con la cosca Molè di Gioia Tauro.
Le indagini patrimoniali della Direzione investigativa antimafia sono state avviate a carico dei due imprenditori al fine di verificare, in relazione ai redditi dichiarati, le modalità di acquisizione dei patrimoni societari e personali a loro riconducibili. Gli esiti delle attività di controllo hanno dato luogo a due proposte di misura di prevenzione personale e patrimoniale, la prima a firma del direttore della Dia e la seconda da parte del Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone, recepite dal Tribunale reggino che ha emesso i relativi provvedimenti.
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