Una complessa operazione di polizia giudiziaria ha portato al fermo dei fratelli Giovanni e Domenico Camastra, leader dell’omonimo gruppo imprenditoriale, “Camastra Petroli”, che commercia in prodotti petroliferi in Calabria e nelle regioni del centro e nord Italia.
Sono state denunciate altre 40 persone e sequestrate anche tutte le altre aziende della holding, come la “Camastra Freddo” che si occupa del trasporto di merci alimentari, in società con il gruppo Veronesi, per grandi ditte come la Danone e la Granarolo. L’accusa è di contrabbando di gasolio agevolato, truffa aggravata ai danni dello Stato ed evasione fiscale con l’aggravante dell’articolo 7, ossia con modalità mafiose. Reati perpetrati attraverso un articolato e complesso sistema di frode promosso dai fratelli Camastra ed attuato grazie al contributo dei dipendenti del gruppo e di altri soggetti che a vario titolo vi hanno concorso. Esponenti di spicco della criminalità organizzata calabrese hanno partecipato al lucroso e illecito affare del commercio di gasolio “agevolato”, intervenendo nelle varie fasi della filiera commerciale nella veste di intermediari ovvero di clienti finali, traendo, pertanto, profitto dall`illecita attività. Tra questi, presunti esponenti della cosca Pesce di Rosarno come Marco Mazzitelli e Domenico Sibio, Giovanni Corrado della cosca Crea di Rizziconi e Antonio Stefano degli Aquino di Marina di Gioiosa. Nel 2009 il fatturato del gruppo Camastra ammontava a circa 40 milioni di euro. In un articolo del mensile “Esperienza” i Camastra alla domanda dell’intervistatore su quale fosse il loro “asso nella manica” rispondevano: «L’affidabilità. Noi ci siamo sempre, 24 ore su 24, tanto è vero che dal privato spesso e volentieri ci capita di sconfinare nel pubblico, noi forniamo anche ospedali, guardia di finanza, o capitanerie di porto». Contestualmente sono state sequestrate una holding, 6 società del gruppo, due imprese operanti nel medesimo settore e coinvolte nell’illecito traffico di carburante, beni e altri valori per oltre 350 milioni di euro. La “Camastra Petroli” dispone di un deposito di gasolio a Reggio Calabria per tre milioni di litri di carburante, e l’altro a Locri per due milioni e mezzo. Oggi nel privato servono tutta la Calabria. L’indagine, coordinata dal procuratore capo della città dello Stretto Giuseppe Pignatone, che ha espresso «grande soddisfazione» per l’ennesimo successo, è stata eseguita dal gruppo Tutela finanza pubblica e dal gruppo Tutela economia del Nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Reggio Calabria, guidata dal comandante provinciale, colonnello Cosimo Di Gesù, coadiuvati dai colleghi dello Scico di Roma e del gruppo di Frascati.
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