Ingiurie alla Scarfò, prosegue la mobilitazione
Prosegue la mobilitazione promossa da una serie di associazioni a sostegno di Anna Maria Scarfò, la ragazza di San Martino di Taurianova che ha denunciato le ingiurie e le minacce subite nel suo paes…

Prosegue la mobilitazione promossa da una serie di associazioni a sostegno di Anna Maria Scarfò, la ragazza di San Martino di Taurianova che ha denunciato le ingiurie e le minacce subite nel suo paese dopo aver fatto condannare i suoi stupratori. Anche in occasione della seconda udienza del processo che si sta tenendo a Cinquefrondi, le delegazioni della Fondazione “Giovanni Filianoti”, delle associazioni “Rita Atria”, “Le Siciliane – Casablanca”, Libera Reggio Calabria, le autrici del libro “Non è un paese per donne”, i componenti del comitato “Se non ora quando?”, dell`associazione “Jineca”, di Stopndrangheta.it, del Centro antiviolenza sulle donne e sui minori “Margherita”, dell`Arcigay, dell`associazione “I due mari”, dell`Auser territoriale di Gioia Tauro, dell`associazione Parallelo 38 di Taurianova e di “ActionAid”, hanno gremito l`aula della sede distaccata del Tribunale di Palmi per testimoniare vicinanza alla 26enne. «Per la prima volta in dieci anni, dalla sua prima denuncia – hanno scritto nell`appello i promotori dell`iniziativa -, Anna non si sente più sola. Si sente finalmente protetta dal calore delle persone che hanno avuto la voglia e il coraggio di entrare con lei in quell`aula di Tribunale, dinanzi agli sguardi torvi di chi era lì, per l`ennesima volta, a giudicarla come una “malanova”». La ragazza, che aveva subito violenza sessuale dal branco quando aveva 13 anni e per tre anni, ha denunciato successivamente gli atteggiamenti di grave prostrazione psicologica sofferti nel paese dove era rimasta a vivere con la famiglia. Violenza psicologiche contro cui, anche in questo caso, aveva deciso di ribellarsi, denunciando i suoi nuovi aguzzini che ora sono alla sbarra.