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Il Plenum del Csm non si occuperà del "caso Cisterna"

Contrariamente a quanto riportato da alcuni giornali calabresi, il Plenum del Consiglio superiore della magistratura non si occuperà del “caso Cisterna”. La pratica di trasferimento d`ufficio per inc…

Pubblicato il: 15/05/2012 – 15:58
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Il Plenum del Csm non si occuperà del "caso Cisterna"

Contrariamente a quanto riportato da alcuni giornali calabresi, il Plenum del Consiglio superiore della magistratura non si occuperà del “caso Cisterna”. La pratica di trasferimento d`ufficio per incompatibilità ambientale, avviata ed approvata dalla commissione apposita, infatti, è decaduta e per tale ragione non  dovrà essere sottoposta alla ratifica del Plenum precedentemente calendarizzata per giovedì 17 maggio.
Ad interferire con la linea fin qui seguita dal Csm a carico del procuratore aggiunto della Direzione nazionale antimafia, è intervenuta la decisione della Procura generale della Cassazione di formalizzare l`azione disciplinare nei confronti del noto magistrato reggino. Fin qui, infatti,  Alberto Cisterna non  era stato messo nelle condizioni di operare in contraddittorio con chi lo accusa perché la procedura seguita era quella riservata ai casi di trasferimento “senza colpa”. In sostanza è una procedura che consente di operare il trasferimento d`ufficio del magistrato anche senza poterlo incolpare di alcun illecito disciplinare.
Nel “caso Cisterna” questa era una palese anomalia, visto che era notorio il fatto che alla base di quel trasferimento, così come del procedimento penale avviato dalla Procura antimafia di Reggio Calabria, c`erano le dichiarazioni rese dal “pentito” Nino Lo Giudice che accusa Cisterna di avere avuto rapporti quantomeno equivoci con suo fratello Luciano.
L`intervento della Procura generale della Cassazione ha così reso inutile il lavoro fin qui svolto e sospeso la procedura di trasferimento. Gli atti sono già stati trasmessi alla Commissione disciplinare del Csm che già oggi ha iniziato ad occuparsi della vicenda istruendo il procedimento disciplinare. All`esito di tale procedimento, o anche nelle more di una decisione, Alberto Cisterna potrebbe ugualmente essere trasferito cautelarmente ad altro ufficio ma il tutto questa volta dovrà avvenire con le garanzie previste dal contraddittorio diretto.
In pratica Cisterna potrà produrre atti e confutare gli elementi posti a suo carico, attività che fin qui gli era preclusa dal fatto che il suo trasferimento era stato chiesto dalla Commissione al Plenum per ragioni di “opportunità” e non per “colpa”.
Davanti alla Commissione disciplinare, che, come detto, ieri ha iniziato la trattazione del caso, Alberto Cisterna è difeso dal procuratore di Torino Marcello Maddalena che ha già inviato al Csm atti, documenti e richieste probatorie a confutazione degli addebiti mossi al suo assistito.

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