Domenico Zagami ucciso per vendetta
Domenico Zagami doveva morire, a deciderlo erano stati gli stessi vertici della cosca Giampà per vendicare gli omicidi di Pasquale e Vincenzo Giampà fratelli del “professore” capo indiscusso della co…

Domenico Zagami doveva morire, a deciderlo erano stati gli stessi vertici della cosca Giampà per vendicare gli omicidi di Pasquale e Vincenzo Giampà fratelli del “professore” capo indiscusso della cosca. Questa mattina la Squadra Mobile di Catanzaro ha tratto in arresto Aldo Notarianni, Giuseppe Giampà, Vincenzo Bonaddio, Domenico Giampà e Maurizio Molinaro nell`ambito dell`operazione denominata “Medea”. A ricostruire movente e modalità dell`assassinio di Zagami sono stati i tre collaboratori di giustizia Angelo Torcasio, Saverio e Rosario Cappello. Il primo offrì un appoggio logistico ai sicari, mettendo a disposizione un magazzino vicino all`abitazione della vittima. Saverio Cappello, invece, era alla guida del mezzo che inseguì e raggiunse il giovane Zagami il pomeriggio del 14 agosto 2004. Appena 24 anni, Zagami era solito uscire a quell`ora per recarsi a bordo del suo scooter dalla ragazza. Torcasio, che conosceva il giovane, diede il segnale ai killer appena Zagami uscì di casa. Cappello e Domenico Giampà si lanciarono al suo inseguimento. Poche centinaia di metri poi Zagami abbandonato lo scooter tentò una disperata fuga a piedi. Venne raggiunto da Domenico Giampà che gli scaricò l`intero caricatore addosso. Gli ultimi due colpi alla testa. I due sicari vennero poi condotti da Molinaro sulla spiaggia di Gizzeria dove si cambiarono dando alle fiamme gli abiti che indossavano durante l`azione di fuoco. I particolari sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa alla quale ha partecipato il questore Guido Marino, il procuratore della Repubblica Vincenzo Antonio Lombardo, il procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli, e il capo della squadra mobile Rodolfo Ruperti. «Gli arresti eseguiti stamane – ha detto Lombardo – sono uno sviluppo dell`inchiesta compiuta nei giorni scorsi contro la cosca dei Giampà di Lamezia Terme. Tutto il materiale raccolto non poteva essere messo insieme e quindi abbiamo deciso di separare i delitti specifici». Il procuratore aggiunto ha evidenziato che «il materiale raccolto lo svilupperemo progressivamente nel tempo. Ma una cosa è certa, non intendiamo unificare i procedimenti relativi agli omicidi con quello dell`associazione per delinquere di tipo mafioso». Per il questore di Catanzaro si tratta di un «risultato importante. Con questi arresti dimostriamo che anche gli omicidi datati nel tempo non finiscono nell`archivio».