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Tribunali soppressi: a palazzo Campanella anche magistrati, avvocati e prefetti

LAMEZIA TERME Continua a tenere banco, sul piano politico, il decreto sulla spending review che comporterà tagli pesanti in alcuni settori chiave, tra cui la giustizia. La soppressione delle sedi g…

Pubblicato il: 07/07/2012 – 16:13
Tribunali soppressi: a palazzo Campanella anche magistrati, avvocati e prefetti

LAMEZIA TERME Continua a tenere banco, sul piano politico, il decreto sulla spending review che comporterà tagli pesanti in alcuni settori chiave, tra cui la giustizia. La soppressione delle sedi giudiziarie di Castrovillari, Lamezia Terme, Paola e Rossano ha sollevato un vespaio di polemiche. E lunedì 9 luglio anche il consiglio regionale si occuperà del problema, nel corso di una seduta straordinaria e urgente convocata dal presidente dell’assemblea, Francesco Talarico. La riunione sarà aperta ai presidenti dei Tribunali e degli Ordini degli avvocati; ai sindaci delle città interessate; ai prefetti e ai presidenti delle Province di Catanzaro e Cosenza; ai sindacati nazionali di categoria e ai parlamentari della regione.
Ma non è solo l’abbattersi della scure del governo sui tribunali a preoccupare. Le tensioni sul fronte politico-istituzionale sono alimentate anche dall’inserimento di Crotone e Vibo Valentia nell’elenco delle 61 Province che, quasi certamente, saranno abolite. Tant’è che i consiglieri regionali eletti nelle due circoscrizioni hanno chiesto a Talarico di inserire all’ordine del giorno dei lavori di palazzo Campanella proprio la questione delle Province. Dattolo, Sulla, Pacenza, Pugliano, De Masi, Censore,  Salerno,  Grillo,  Bruni e Stillitani, in un documento, affermano di condividere «in toto» la mobilitazione per i tribunali. Ma richiamano l’attenzione su una vicenda che definiscono «altrettanto grave per le ripercussioni immediate, in termini di azzeramento di servizi utili per i cittadini e dei molteplici disagi sociali che si avranno per le popolazioni interessate».
I dieci consiglieri aggiungono: «La Calabria a nostro avviso non può subire questo assurdo taglio lineare assolutamente ingiustificato, né può essere considerata una regione alla pari delle altre su cui si possa incidere con tagli  indiscriminati  senza badare alle conseguenze che ne scaturiscono, quasi come se la presenza della criminalità o la storica emergenza sociale non condizionassero la stessa qualità della democrazia regionale».
Gli eletti nelle province di Vibo e Crotone lanciano poi un appello: «Occorre che la politica, le istituzioni, i parlamentari, i soggetti pubblici e privati che comprendono bene i rischi che si corrono attraverso soppressioni frutto di calcoli freddi e poco incidenti nella crisi economica, non tralascino alcunché, anzi si adoperino con determinazione, per impedire che ai danni di una regione già svantaggiata, si scriva    un’altra pagina nera. Una pagina nera che, mentre elimina avamposti della democrazia in zone obiettivamente difficili – conclude la nota –, rischia, indirettamente,  di dare spazio ad altri poteri e ad altre logiche nefaste».

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