IN EDICOLA | La Reggina nella maxi inchiesta sul riciclaggio
Un calciatore di cui nessuno ha mai sentito parlare, milioni di euro che transitano dallo Stretto fino a Cipro e una pen drive piena di documenti che salta fuori durante la perquisizione di uno studi…

Un calciatore di cui nessuno ha mai sentito parlare, milioni di euro che transitano dallo Stretto fino a Cipro e una pen drive piena di documenti che salta fuori durante la perquisizione di uno studio tributario a Milano. Sono gli ingredienti della storia di copertina del prossimo numero del Corriere della Calabria in edicola da domani mattina. Al centro della vicenda la Reggina Calcio e il suo presidente Lillo Foti. Gli uomini del Nucleo valutario della finanza che stanno conducendo le indagini, sotto il coordinamento della Dda, sono alle prese con due segnalazioni dell`ufficio cambi in cui vengono ricostruite alcune operazioni sospette ascrivibili alla società amaranto. La più singolare è quella relativa all`acquisto di uno sconosciuto “pibe de oro”, il cui cartellino sarebbe giunto a Reggio passando da una fiduciaria con sede a Cipro. Passaggi che non convincono quanti hanno redatto la segnalazione di «operazione sospetta» a Bankitalia. Si legge, infatti, nella relazione ispettiva che la Reggina avrebbe giustificato il bonifico di una «ingente somma» a favore di una anonima società cipriota con il saldo della fattura relativa all`acquisto di un giovane talento che, all`epoca, avrebbe avuto appena sedici anni ma che, sopratutto, «non risulta mai inserito nella rosa dei calciatori della Reggina Calcio».
Nella segnalazione, che il Corriere della Calabria pubblica per ampi stralci viene indicato il nominativo dello sconosciuto talento e vengono descritte anche altre attività finanziarie messe in essere dalla Reggina Calcio con procedure «tipiche di operazioni finalizzate a non consentire l`individuazione dei beneficiari delle stesse». Altro aspetto riguarda la società Reggina Service Srl al centro del recente deferimento di Foti da parte della Procura federale.