Addio a Colafemmina studioso degli ebrei di Calabria
Si è spento l’amico e collega Cesare Colafemmina che ha lasciato un ultimo pregevolissimo dono ai calabresi e a tutte le comunità ebraiche, di cui egli era stimatissimo frequentatore e studioso. È, i…

Si è spento l’amico e collega Cesare Colafemmina che ha lasciato un ultimo pregevolissimo dono ai calabresi e a tutte le comunità ebraiche, di cui egli era stimatissimo frequentatore e studioso. È, infatti, appena uscito per i tipi della prestigiosa editrice Brill di Leida il volume The Jews in Calabria, nel quale egli traccia un documentato profilo delle comunità ebraiche in Calabria a partire dalla fine del IV secolo, epoca a cui risale la prima prova archeologica della loro presenza, sino al 1540 quando fu decretata da Carlo V la loro espulsione. Analizzando le fonti documentarie che risalgono al XI secolo con la conquista normanna del Mezzogiorno d’Italia, per proseguire in età sveva e angioina, il Colafemmina sottolinea come con l’avvento nel 1438 degli Aragonesi le comunità ebraiche crebbero e fiorirono, rinforzate dai continui e notevoli rapporti con la penisola iberica e la Sicilia. Fu allora che la popolazione ebraica della Calabria raggiunse la sua massima espansione nella maggior parte delle città e dei villaggi. I documenti raccolti in questo volume descrivono gli aspetti politici, economici, e sociali della vita ebraica in Calabria in primo luogo tra il 1438 e il 1540 e sono corredati da puntali note e riferimenti, che forniscono indubbiamente un utile strumento per ulteriori ricerche, alle quali Cesare Colafemmina aveva stimolato sempre i suoi allievi di Lingua e letteratura ebraica nell’Università della Calabria. Nato a Teglio Veneto nel 1933, ha trascorso gran parte della sua vita in Puglia. Dopo aver studiato presso il Pontificio Istituto Biblico di Roma, dove conseguì la licenza in scienze bibliche e si laureò in Filosofia presso l`Università degli studi “Aldo Moro”di Bari. Qui dal 1975 al 2003 fu ricercatore presso l`Istituto di Studi classici e cristiani. Nel 1985 fondò la rivista Sefer Yuhasin, diresse la collana Judaica della Messaggi edizioni. Tra le sue numerose pubblicazioni la traduzione e l`edizione critica della cronaca ebraica di Ahimaaz ben Paltiel. Agli inizi di quest’anno ha ricevuto il premio “Arca di Noè” per cultura e sapere inscindibilmente uniti all`amore per la verità e per l`uomo, ambiti ai quali ha dedicato tutta la vita. Un ricordo sublime che quanti hanno avuto modo di conoscere conserveranno, additandolo anche come uno dei più insigni studiosi della Calabria.