Laratta: Arena è solo un consulente di Scopelliti
CATANZARO «In questi anni ci siamo sempre occupati di legalità e trasparenza. Senza guardare in faccia nemmeno la propria parte politica. Io sono stato quello che chiese, nel 2007, lo scioglimento de…

CATANZARO «In questi anni ci siamo sempre occupati di legalità e trasparenza. Senza guardare in faccia nemmeno la propria parte politica. Io sono stato quello che chiese, nel 2007, lo scioglimento dell`allora consiglio regionale di centro-sinistra perché erano troppi gli indagati e perfino gli arrestati tra consiglieri ed assessori (gran parte poi risultata estranea alle accuse). Ci siamo occupati anche dei casi eclatanti di Comuni come Corigliano, poi sciolto per infiltrazioni mafiose, Bisignano e tanti altri». È quanto afferma, in una nota, il deputato del Pd, Franco Laratta. «Scopriamo ora di essere in una sorta di “Lista nera” stilata, in tono minaccioso – prosegue Laratta – da esponenti di destra di Reggio. Additati come nemici di Reggio. In questi anni abbiamo sempre ammonito circa le scelte spericolate del “modello Scopelliti”. Erano considerazioni che nascevano da una diversa cultura e da precetti di logica oltre che dalla costatazione della mole di norme violate e del loro effetto sull`interesse pubblico. Martedì i calabresi hanno potuto leggere l`incredibile invettiva che il sindaco facente funzione, Arena, ha rivolto contro l`opposizione, strumentalizzando l`occasione e la sede religiosa. Veniva richiesto, niente di meno che alla Madonna, senza vergogna e senza un briciolo di cultura religiosa, addirittura di debellare la cultura dell`opposizione. Oggi leggiamo di una convocazione del prefetto di Reggio a Roma per accertare il rapporto tra le amministrazioni di Scopelliti e quella di Arena. È qui in effetti l`errore. In effetti non esiste un`amministrazione Arena. Scopelliti ha di fatto nominato un suo consulente (Regione, Multiservizi, Atam) a capo formale della sua maggioranza che con i metodi e gli strumenti ormai noti, e denunciati sempre dall`opposizione, è stato eletto sindaco». «Il suo mandato – prosegue il deputato del Pd – non era quello di governare la nobile città di Reggio, che merita ben altra classe dirigente, e magari di ovviare agli errori della precedente gestione o di esprimere idee in autonomia. Il vero mandato era quello di coprire la ritirata dello stesso Scopelliti che temeva che la dichiarazione formale del dissesto finanziario evidente che la città subisce da anni potesse, per le norme previste nel d.lgs. 149/2011, comportare l`ineleggibilità/decadenza dello stesso Scopelliti dalla carica di governatore. A questi fini è stata piegata l`attività dell`amministrazione e del consiglio comunale che sono stati costretti ad approvare bilanci e rendiconti evidentemente falsi e omissivi, provvedimenti abnormi ed incomprensibili per un`amministrazione responsabile. D`altra parte i protagonisti erano sempre gli stessi dal capo di gabinetto ai dirigenti esterni, dagli assessori ai protettori, dai consulenti ai beneficiati, dagli organizzatori delle liste ai consiglieri regionali del cerchio magico. Certo occorre anche riflettere su come sia stato possibile tutto ciò sinora, visto che non sono mai mancate le denunce e le evidenze, ma questa è una recriminazione sul passato». «L`unico dubbio che mi pongo – sostiene ancora Laratta – è come sia possibile che un soggetto che è sotto processo per falso ed abuso, per aver causato un buco di bilancio imprecisato ma pare superiore ai 300 milioni di euro, possa essere ancora commissario delegato e quindi funzionario dello Stato per il rientro dal deficit sanitario. Quando si dice raccomandare le pecore ai lupi. In ogni caso noi auguriamo alla splendida città di Reggio Calabria di uscire presto da questa terribile pagina politico-amministrativa costretta a vivere da ormai troppi anni. Reggio merita decisamente molto di meglio».