In Calabria il maggior numero di Comuni "falliti"

I Comuni faticano a stare in piedi. E nella classifica delle amministrazioni con bilanci dissestati la Calabria è la regione con il maggior numero di enti a rischio. Il dato emerge dalle verifiche della Corte dei conti sugli enti dissestati dal 1989 all`agosto del 2002. Nella mappa pubblicata sul Corriere.it finiscono Lungri (Cs), Cirò Marina (Kr), Casabona (Kr), Soriano Calabro (Vv), Camini (Rc), Nardodipace (Vv), San Procopio (Rc), Fuscaldo (Cs) e Briatico (Vv). Sicuramente la situazione più preoccupante riguarda Reggio Calabria. Nei giorni scorsi Il Sole 24 ore in un articolo dedicato alle vicende contabili della città dello Stretto, aveva affermato che «per Reggio Calabria è impossibile quantificare il “rosso”». Nell`articolo del quotidiano economico si parla della relazione che gli ispettori della Ragioneria generale dello Stato hanno redatto un anno addietro e nella quale «hanno cercato – precisa il giornale – di raccapezzarsi nei conti chiusi fra 2007 e 2010 quando il comune era guidato dall`attuale governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti». Quindi la spada di Damocle pende su Reggio oltre che sugli altri Comuni calabresi. Anche perché secondo il decreto del governo «non si può ricandidare chi è stato giudicato responsabile per il dissesto finanziario dell`ente che amministrava». In realtà la norma esiste già da un anno, il governo ha aggiunto una multa che può arrivare fino a venti volte lo stipendio guadagnato all`epoca dei fatti. «Ma – scrive il Corriere.it – per far scattare l`incandidabilità è necessaria la condanna della Corte dei conti, anche solo in primo grado, per dolo o colpa grave. Finora non è mai successo».