GIOIA TAURO La droga viaggiava sull’asse Gioia-Rosarno-Roma grazie a un personaggio chiave: Rocco De Paola, alias “Rosalba”. Era lui il tramite che permetteva l’acquisto della cocaina, per mezzo di contatti che avvenivano esclusivamente via sms, su un telefono formalmente intestato a un cittadino bulgaro. Questa notte gli agenti della polizia di Stato di Gioia Tauro e Reggio Calabria hanno tratto in arresto sei persone. Oltre allo stesso De Paola, 53 anni, di Rosarno, a finire in carcere sono stati Alessandro Perfidio, 34 anni, di Roma; Martino Calabrò, 57 anni, di Taurianova; Roberto Veracini, 41 anni, Massimiliano Pittalis, 38 anni, entrambi di Roma e il sovrintendente della polizia di stato Gabriele Palermita, 48 anni, di Taurianova. Quest’ultimo è stato già arrestato nel dicembre del 2011 perché, durante le indagini, era stato trovato in possesso di un chilo di cocaina e di una pistola. L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dall’Ufficio gip del Tribunale di Palmi.
Le indagini sono iniziate nel 2011 e hanno consentito di dimostrare l’esistenza di un vero e proprio traffico di cocaina tra Gioia Tauro, Rosarno e Roma. Una volta arrivata nella capitale, la droga veniva smerciata al dettaglio. Nel corso dell’operazione di polizia sono state eseguita anche molte perquisizioni.
Quando la droga era pronta per essere venduta, “Rosalba” De Paola rispondeva ai suoi interlocutori che potevano fargli visita «perché il marito non c`era». Gli investigatori hanno anche accertato l’esistenza di un commercio di armi clandestine, i cui beneficiari erano vari soggetti della Piana di Gioia Tauro, tra cui lo stesso Martino Calabrò. I particolari dell`operazione sono stati resi noti dal procuratore della Repubblica di Palmi, Giuseppe Creazzo, e dal dirigente del commissariato di Gioia Tauro, Stefano Dodaro.
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