Province, il ricorso della Regione contro l`abolizione
CATANZARO È stato notificato alla presidenza del Consiglio dei ministri il ricorso proposto dalla Regione Calabria contro le norme relative al riordino delle Province contenute nell`articolo 17 del d…

CATANZARO È stato notificato alla presidenza del Consiglio dei ministri il ricorso proposto dalla Regione Calabria contro le norme relative al riordino delle Province contenute nell`articolo 17 del decreto legge sulla spending review. «In particolare – è scritto in un comunicato – la Regione Calabria ha deciso di proporre ricorso alla Corte costituzionale per «violazione degli articoli 77 e 114 della Costituzione, sotto il profilo dell`illegittimo utilizzo della decretazione d`urgenza per comprimere il sistema delle autonomie locali; per violazione degli articoli 3, 5, 114, 117 e 118 della Costituzione, in quanto l`articolo 17 incide irrazionalmente sul sistema delle autonomie locali costituzionalmente garantito, cagiona ingiustificate disparità di trattamento tra i cittadini, mediante adozione di criteri arbitrari per il riordino quali la dimensione territoriale e lapopolazione residente; viola l`articolo118 della Costituzione, che impone, nella distribuzione delle funzioni amministrative tra i vari livelli di governo, il rispetto dei principi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza; dell`invasione della sfera di competenza legislativa riservata alla Regione; della violazione del procedimento previsto dall`articolo 133 della Costituzione che impone laconsultazione dei cittadini interessati». «Il presidente Scopelliti e tutta la giunta regionale – afferma la vicepresidente della Regione, Antonella Stasi – hanno assunto l`iniziativa di ricorrere contro un decreto ritenuto incostituzionale, in adesione anche alla deliberazione del consiglio regionale per le autonomie locali con la quale i rappresentanti degli enti locali hanno evidenziato le gravi violazioni delle prerogative costituzionali riconosciute alle Province. L`auspicio è che la Corte possa accogliere i ricorsi al fine di avviare, invece, un percorso di riforme condivise, non conflittuali, che riportino fiducia nelle Istituzioni. Riforme frettolose, non chiare e non condivise non produrranno reali benefici e nessun risparmio alla collettività».