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Zurlo e Pacenza difendono l`Asp di Crotone

«Che ci sia in Italia un tentativo da parte del Governo dei tecnici di centralizzare e spoliare i territori periferici è ormai noto ai più. Così come è evidente che i territori delle province di Cr…

Pubblicato il: 21/10/2012 – 16:29
Zurlo e Pacenza difendono l`Asp di Crotone

«Che ci sia in Italia un tentativo da parte del Governo dei tecnici di centralizzare e spoliare i territori periferici è ormai noto ai più. Così come è evidente che i territori delle province di Crotone e Vibo siano al centro di un imminente processo di smantellamento». È quanto afferma, in una nota, il presidente della Provincia di Crotone, Stano Zurlo, che interviene sulla ventilata riorganizzazione e ricollocazione delle aziende sanitarie provinciali di Crotone e Vibo Valentia.
«Solo così si può leggere la ventilata soppressione delle Asp delle due province calabresi – prosegue Zurlo – nascondendola dietro un nuovo assetto organizzativo della sanità calabrese. Per quanto mi riguarda rinnovo l`invito ai rappresentanti crotonesi, in giunta e consiglio regionale, a vigilare e tenere alta la guardia su queste tematiche che riguardano, ricordo a tutti, la domanda di salute delle fasce più deboli e svantaggiate. Sono certo che il governatore Peppe Scopelliti, da sempre attento al territorio della provincia di Crotone, si muoverà nelle sedi opportune con la giusta determinazione affinché non vengano messi in atto provvedimenti che depotenzierebbero le aree più deboli della regione».
«Saremo pronti a difendere nelle sedi opportune l’autonomia gestionale dell’azienda sanitaria di Crotone, anche a costo di andare contro gli intendimenti della maggioranza»: il presidente del Comitato regionale per la qualità e la fattibilità delle leggi, Salvatore Pacenza (Pdl), interviene in merito alle polemiche sollevate circa le disposizioni contenute in un recente disegno di legge (la proposta n. 382/9^) presentato dai consiglieri Chiappetta (Pdl), Salerno (Pdl), Parente (Scopelliti presidente) e Serra (Insieme per la Calabria) recante “Istituzione delle Aziende sanitarie territoriali e delle Aziende sanitarie ospedaliere”. Tale ddl ridurrebbe da cinque a tre le Asp calabresi, suddividendo la regione in tre macro-aree (nord, centro e sud). Le Aziende sanitarie di Crotone e Vibo verrebbero così accorpate con quella di Catanzaro. Stando ancora alle disposizioni contenute nel disegno di legge, le tre nuove Aziende sanitarie dovrebbero essere costituite con atto formale della Regione entro il 31 dicembre 2012 e prenderebbero operatività a decorrere dal 1 gennaio 2013. «Rigetteremo la proposta di legge – puntualizza Pacenza – e, questa volta, avverrà senza sconti per nessuno. Perché già nelle sue premesse, essa, merita di essere rispedita al mittente. Per quanto riguarda invece le perplessità espresse sulla stessa dal presidente della Provincia di Crotone Stano Zurlo e dal collega capogruppo Udc in consiglio Alfonso Dattolo vorrei solo puntualizzare loro che, assieme agli altri esponenti di maggioranza del Crotonese, abbiamo già provveduto a evidenziare la nostra contrarietà al ddl, contattando sia gli estensori dell’articolato, che il presidente Scopelliti. Riteniamo infatti che esso si traduca – prosegue l`esponente di maggioranza a Palazzo Campanella –, in questo delicato momento storico per Crotone, in un vero e proprio tentativo di smantellamento dell’autonomia gestionale che questo territorio non merita per tradizioni, identità e trascorso produttivo. Sebbene in un recente passato, noi esponenti del Crotonese all’interno della maggioranza di centrodestra, abbiamo ritenuto necessarie le misure contenute nel Piano di rientro dal debito sanitario (con la conseguente riorganizzazione della rete ospedaliera che ha interessato anche l’unico presidio del nostro territorio: il San Giovanni di Dio); sull’eventualità di cedere l’autonomia gestionale dell’Azienda sanitaria pitagorica non potremo certo soprassedere».
«Sono sicuro – conclude l’onorevole Pacenza – che il presidente Scopelliti, essendo a conoscenza di tutto ciò, saprà come salvaguardare questa importante struttura amministrativa del Crotonese che permette, nella sua autonomia, di assicurare una sanità più vicina ai bisogni del cittadino».

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