Bombe a Reggio, rigettate le eccezioni della difesa
I giudici del tribunale di Catanzaro hanno rigettato le eccezioni preliminari presentate dai difensori dei tre imputati accusati di essere i mandanti e gli esecutori materiali delle bombe contro la P…

I giudici del tribunale di Catanzaro hanno rigettato le eccezioni preliminari presentate dai difensori dei tre imputati accusati di essere i mandanti e gli esecutori materiali delle bombe contro la Procura generale di Reggio Calabria, contro l`abitazione del procuratore generale Salvatore Di Landro e per l`intimidazione all`ex procuratore ed ora capo della Procura di Roma, Giuseppe Pignatone. Nel processo sono imputati Luciano Lo Giudice, fratello del boss e collaboratore di giustizia Antonino condannato il 5 ottobre scorso per le bombe di Reggio alla pena di 6 anni e 4 mesi; Antonio Cortese e Vincenzo Puntorieri, questi ultimi ritenuti gli esecutori materiali degli attentati. Dopo la decisione sulle eccezioni preliminari i giudici hanno deciso di aggiornare il processo al 5 novembre prossimo. Al processo per i tre imputati si è giunti dopo le dichiarazioni di Antonino Lo Giudice che si è autoaccusato di essere il mandante dell`attentato compiuto nel gennaio 2010 contro la Procura generale reggina, di quello dell`agosto successivo ai danni dell`edificio in cui abita il procuratore generale di Reggio, Salvatore Di Landro, e dell`intimidazione ai danni dell`allora procuratore della Repubblica Giuseppe Pignatone, con il ritrovamento di un bazooka a poche centinaia di metri dal palazzo della Dda. Nino Lo Giudice ha iniziato a collaborare dopo essere stato arrestato per altri motivi e, per quanto riguarda le bombe e l`intimidazione, ha chiamato in causa anche il fratello, Luciano Lo Giudice, Antonio Cortese, considerato dagli investigatori l`armiere della cosca, e Vincenzo Puntorieri. Nel marzo scorso il giudice per le udienze preliminari ha accolto la richiesta della Dda di Catanzaro per il rito immediato nei confronti degli imputati.