La metroleggera di Cosenza diventa un caso regionale
Che intreccio complicato. La lettera inviata ieri alla giunta regionale dal sindaco di Cosenza Mario Occhiuto (che potete leggere a parte) ha innescato una polemica che travalica i confini della bega…

Che intreccio complicato. La lettera inviata ieri alla giunta regionale dal sindaco di Cosenza Mario Occhiuto (che potete leggere a parte) ha innescato una polemica che travalica i confini della bega locale per coinvolgere questioni che vanno dalla politica calabrese agli equilibri interni al centrodestra fino al lavoro delle Procure. Con l’assessore regionale Pino Gentile che tenta di tenere i toni bassi (ma senza rinunciare a qualche stilettata nei confronti di Occhiuto) e il sindaco di Rende, Vittorio Cavalcanti, che coglie al volo l’occasione di uscire dall’angolo dove cerca di chiuderlo il Pdl («Subito una Commissione d’accesso al Comune di Rende per infiltrazioni mafiose») e si mette a sfottere i due contendenti rivendicando «i tanti anni di buona amministrazione» del Comune da lui guidato.
La nota di Pino Gentile
Il primo a rispondere a Occhiuto è Gentile. Ricordiamo che la figlia dell’assessore regionale ai Lavori pubblici, Katya, è appunto assessore comunale ai Lavori pubblici a Cosenza. E sarà per questo che la nota stampa di Gentile sembra tesa a tranquillizzare Mario Occhiuto e l`intera città di Cosenza, chiarendo che sarà impegnato «personalmente» a verificare che gli impegni presi saranno mantenuti e che vigilerà «affinché il bando di gara, che sarà prossimamente pubblicato, preveda la facoltà per le imprese partecipanti di proporre quelle varianti migliorative che devono convergere verso soluzioni che salvaguardino l`attuale assetto di Viale Parco».
Occhiuto infatti, al quale il progetto della metropolitana leggera non piace affatto, minacciava di mettersi di traverso se le rotaie fossero state previste lì dove oggi i cosentini fanno footing, in mezzo alle due carreggiate del viale, che lui chiama “Parco”. E quasi giocando con le parole – ma in questi casi la forma è sostanza – Gentile nella nota da una parte rassicura Occhiuto (quando spiega che c’è ancora tempo per qualche modifica al progetto) ma poi aggiunge che la specificità del “viale”, quale elemento di connessione urbana ed asse attrezzato «non dovrà essere snaturata» e non saranno consentite realizzazioni che «vadano in direzione diversa, compromettendone le funzioni oggi molto apprezzate da tutti i cittadini».
Insomma: se vuole Occhiuto può anche definire “parco” la fila di alberi piantati lungo due strade a due corsie, ma Gentile preferisce ricordare che la specificità di quel “viale” è quella di essere elemento di connessione urbana ed asse attrezzato.
Gentile garantisce, inoltre, che il bando, prima della pubblicazione, sarà condiviso con l`amministrazione comunale di Cosenza, nonché con gli altri Enti coinvolti, affinché si possa verificarne il contenuto e la coerenza con quanto concordato nei vari incontri, continuando nell`azione intrapresa per garantire la realizzazione di questa importante opera per l`area urbana cosentina.
«Questa, d`altra parte – ha detto Gentile – è la posizione assunta sin dall`inizio dall`assessorato regionale, peraltro scaturita da una serie di incontri con il Comune di Cosenza e con tutti gli altri soggetti interessati, anche in occasione della visita dei rappresentanti della Commissione europea e del ministero competente».
Perché una cosa a Pino Gentile la riconoscono anche i suoi avversari: è uomo che tiene in modo ossessivo al rispetto dei percorsi istituzionali. Il sindaco di Cosenza invece, forse per scarsa esperienza politica, è entrato in argomento a “gamba tesa” e da solo. Facendo indispettire Vittorio Cavalcanti.
La risposta del sindaco di Rende
Per Cavalcanti non è un buon momento. A parte le difficoltà nell’amministrazione della sua città ad infastidirlo sono i continui attacchi del Pdl regionale. Che da settimane insiste sull’urgenza dell’invio di una Commissione d’accesso al suo Comune in seguito ad un’inchiesta della Procura di Cosenza su presunte infiltrazioni mafiose nella raccolta dei rifiuti. Insomma, attacco al “modello Rende” (città-feudo del capogruppo Pd in consiglio regionale) per difendere il “modello Reggio”. Ecco quindi che il sindaco legge nella diatriba fra Occhiuto e Gentile l’occasione per uscire dall’angolo.
«L’invio degli atti progettuali della metropolitana leggera Cosenza–Rende alla Sua (Stazione Unica Appaltante), dopo la necessaria validazione del progetto, dovrebbe essere salutata come un momento importante e direi decisivo per l’avvio della realizzazione di un’opera strategica dell’area urbana – ha scritto ieri – Per il Comune di Rende, l’affidamento della gara d’appalto alla Sua costituisce, peraltro, un fattore di tranquillità e di garanzia perché si arrivi ad una aggiudicazione trasparente, tale da eliminare qualsiasi sospetto di inquinamento o solo di ingerenza della criminalità organizzata (che purtroppo suscita ogni appalto di entità significativa nella nostra regione). In questi termini dovrebbero commentare la notizia le amministrazioni interessate ed, invece, affiorano perplessità ed addirittura annunci di chissà quali azioni per evitare ipotizzate “devastazioni” del territorio». Facile leggere in questo paragrafo una risposta al Pdl, oltre che una critica al suo collega di Oltrecampagnano. Perché se Cavalcanti mostra di delegare con piacere alla Sua la gestione degli appalti per «eliminare qualsiasi sospetto di inquinamento o solo di ingerenza della criminalità organizzata», dall’altro non ha gradito nemmeno l’iniziativa autonoma di Occhiuto.
Perché, spiega, «occorre accettare l’idea che le logiche dell’area urbana imporrebbero di partecipare a percorsi amministrativi che valicano i confini del proprio comune discutendo “insieme” e decidendo “insieme”. E’ altra cosa, perciò, – e non tranquillizza affatto – leggere di una copiosa interlocuzione tra il Comune di Cosenza e la Regione Calabria, alla quale il Comune di Rende è rimasto totalmente estraneo. Per lavorare in sinergia sul progetto di metropolitana leggera bisogna comprendere che non esistono “due metropolitane” (quella di Cosenza e quella di Rende) ma una soltanto ed ognuno degli interlocutori dovrebbe impegnarsi a condividere gli elementi che potrebbero avere una incidenza sostanziale sulla funzione e sull’obiettivo. Nessuno, dunque, può ragionevolmente preoccuparsi dell’impostazione progettuale che verrà messa a gara perché gli aspetti fondamentali sono stati definitivamente “consegnati” e composti in sede di conferenza dei servizi».
Insomma, a chiarire che il percorso della metroleggera non si tocca, Cavalcanti ricorda che «per l’avvio dei lavori le amministrazioni si sono espresse in occasione della riunione tenutasi a Cosenza ed alla quale sono intervenuti i rappresentanti della Unione Europea e del Ministero della Coesione Sociale», e che a questo punto si è in «una fase in cui non potranno esservi stravolgimenti, ma solo l’arricchimento del progetto di eventuali elementi migliorativi che, come è noto anche ai non esperti, possono riguardare particolari o fattori del tutto secondari, non foss’altro perché, altrimenti, verrebbero a dilatare i tempi al punto da renderli del tutto incompatibili con quelli dei programmi dai quali trae finanziamento l’opera».
Gelo fra Rende e Cosenza, con imbarazzo alla Regione e una montagna di fondi europei a rischio. La partita è appena cominciata.