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Clan in Piemonte, il maresciallo Salerno spiega la "multinazionale"

LAMEZIA TERME E` ripreso questa mattina nell`aula bunker del carcere delle Vallette di Torino con la lunga deposizione del maresciallo dei carabinieri, Luigi Salerno, il processo Minotauro, sulle inf…

Pubblicato il: 19/11/2012 – 15:24
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Clan in Piemonte, il maresciallo Salerno spiega la "multinazionale"

LAMEZIA TERME E` ripreso questa mattina nell`aula bunker del carcere delle Vallette di Torino con la lunga deposizione del maresciallo dei carabinieri, Luigi Salerno, il processo Minotauro, sulle infiltrazioni della `ndrangheta nel torinese. Il maresciallo in servizio al Nucleo investigativo dei carabinieri di Torino, che hanno condotto le indagini, ha riferito sulla struttura della `ndrangheta ricostruita dagli investigatori e sui rapporti delle locali piemontesi con quelle di origine in Calabria e si è poi soffermato sulla locale di Rivoli e sulla struttura della “crimine“. «E` come se si trattasse di una multinazionale – ha detto il maresciallo Salerno riferendosi alla struttura della `ndrangheta – in cui c`è una strategia aziendale comune, ma poi le singole aziende sul territorio operano autonomamente». Nelle parole dell`investigatore anche il riferimento a un presunto “finanziamento“ delle strutture criminali del Nord verso le case madri calabresi, oltre che il sostegno economico alle famiglie degli affiliati in carcere: in una conversazione telefonica intercettata nel febbraio 2009 tra due affiliati «si parla di un appuntamento per l`acquisto di arance» ha spiegato il maresciallo Salerno sottolineando che «i due poi si lamentano della continua richiesta da parte del capo locale di acquistare “cassette di arance“ e parlano esplicitamente di “tassa“ e “obolo“».
Critiche le difese che hanno sottolineato che non c`è alcuna risultanza nelle indagini di questo ipotetico passaggio di denaro. Nel corso dell`udienza diverse le interruzioni da parte degli avvocati difensori che chiedevano che il maresciallo riferisse solamente sulle singole annotazioni redatte da lui e non su quelle svolte da altri militari. «Come scritto alla fine del fascicolo l`annotazione conclusiva è a cura dei verbalizzanti, tra cui compare anche il maresciallo Salerno» ha precisato il pm Sparagna alla corte prima di proseguire l`esame del teste. In aula, accompagnati dai rispettivi legali, anche l`ex sindaco di Leinì Nevio Coral e Antonino Battaglia, ex segretario comunale di Rivarolo Canavese.

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