"Meta 2010", pesanti richieste di condanna
REGGIO CALABRIA Sono durissime le richieste di condanna avanzate dal pm di Reggio Calabria Alessandra Cerreti per gli imputati del processo “Meta 2010”, scaturito da quella che è stata definita dagli…

REGGIO CALABRIA Sono durissime le richieste di condanna avanzate dal pm di Reggio Calabria Alessandra Cerreti per gli imputati del processo “Meta 2010”, scaturito da quella che è stata definita dagli investigatori l’operazione che ha portato a uno dei maggiori sequestri di droga operati in Europa negli ultimi 20 anni. Così le forze dell`ordine hanno definito l’operazione scattata il 9 novembre scorso che ha portato al sequestro di 2,6 tonnellate di cocaina e all’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare a carico di 30 persone. Un’indagine complessa, inizialmente coordinata dalla Procura di Roma, quindi passata per competenza alla Dda di Reggio Calabria perché l’importazione di stupefacente, ha segnalato il gip di Roma, è stata «certamente consumata nel porto di Gioia Tauro».
Ed è qui che l’organizzazione che faceva capo al vibonese Vincenzo Barbieri – ritenuto affiliato al clan Mancuso e perno centrale del gruppo di narcos fino al suo assassinio, avvenuto a San Calogero (Vibo Valentia) il 12 marzo 2011 – prevedeva di far arrivare i carchi di bianca dalla Colombia. Per gli inquirenti, Barbieri era un grande broker delle importazioni: teneva i contatti diretti con i fornitori in Colombia, grazie anche a personaggi come Alessandro Pugliese, detto “Pupetto”, trasferito in pianta stabile nella zona di Meta in qualità di addetto ai rapporti con i fornitori, e si occupava del trasporto in Italia dello stupefacente. Stava poi ad altre organizzazioni e clan organizzare l’immissione della droga sul mercato.
Ma nonostante l’organizzazione che faceva riferimento a Barbieri gestisse solo una fase del traffico di droga, la sua struttura era estremamente complessa e sofisticata. Per gli inquirenti, al vertice del gruppo c’era anche Giuseppe Topia, anche lui storicamente legato ai Mancuso, braccio destro di Barbieri incaricato delle operazioni di recupero di tutti i carichi di stupefacente importati in Italia. Per lui,il pm Cerreti ha chiesto una condanna di 20 anni di reclusione e 260mila euro di multa. Altrettanto severe le pene richieste per gli altri presunti organizzatori del sodalizio Giuseppe Pugliese (15 anni di carcere), con i figli Alessandro ( 17 anni e 200mila euro di multa) e Vincenzo Pugliese ( 15 anni di reclusione). Ma sono durissime le condanne richieste anche per gli imputati ritenuti a vario titolo affiliati all’organizzazione: Alessandro Alloni 15 anni di carcere e 200mila euro di multa; Nicola Certo 12 anni di reclusione; Antonio Della Rocca 15 anni di carcere e 20mila euro di multa; Maria Isabel EspinozaHurtado 12 anni di reclusione; Antonio Franzé 20 anni e 20mila euro di multa; Giuseppe Galati 12 anni di reclusione; Giorgio Galiano 17 anni e 200mila euro di multa; Francesco Grillo 12 anni di carcere; Giovanni Mancini 20 anni e 200mia euro di multa; Giuseppe Mariano 20 anni di carcere; Filippo Paolì 15 anni di reclusione; Salvatore Pirrò 15 anni e 200mila euro di multa; Tommaso Pirrò 15 anni e 200mila euro di multa; Antonio Portone 20 anni e 200mila euro di multa;; Fabrizio Sansone 12 anni di carcere;Iyad ElGhandourWaked 12 anni di carcere.