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Dia, le priorità di De Felice: patrimoni illeciti e infiltrazioni negli appalti

Patrimoni illeciti, infiltrazioni nelle opere pubbliche, controlli sui cantieri e negli istituti bancari. Saranno queste le direttive che guideranno il nuovo corso della Dia inaugurato dal direttor…

Pubblicato il: 17/01/2013 – 16:14
Dia, le priorità di De Felice: patrimoni illeciti e infiltrazioni negli appalti

Patrimoni illeciti, infiltrazioni nelle opere pubbliche, controlli sui cantieri e negli istituti bancari. Saranno queste le direttive che guideranno il nuovo corso della Dia inaugurato dal direttore Arturo De Felice. L`ex questore di Catanzaro è tornato oggi nel capoluogo. In una conferenza stampa, a cui hanno partecipato anche i capo sezione di Catanzaro e Reggio Calabria, Antonino Cannarella e Gianfranco Ardizzone, ha assicurato la sua massima attenzione verso il territorio e la disponibilità «a inviare, se necessario, più mezzi e risorse». Inoltre, è stato annunciato, che si provvederà appena possibile a trasferire la sede della sezione di Catanzaro in un`immobile confiscato alla criminalità organizzata nel quartiere Sala. Nel corso dell`incontro il direttore ha avuto modo di valutare il consuntivo dell`attività eseguita e di tracciare le linee della strategia operativa che vedrà impegnato l`ufficio di Catanzaro essenzialmente su due campi di intervento: le investigazioni giudiziarie e l`aggressione dei patrimoni mafiosi. «Quest`ultima attività assume un rilievo assolutamente prioritario e di attualità, in quanto finalizzata al contrasto delle enormi capacità economiche e finanziarie riconosciute alla `ndrangheta, nell`ambito di un più ampio obiettivo di contrasto alla criminalità mafiosa, in quanto mira a impedire l`infiltrazione dei capitali illecitamente accumulati nel tessuto economico e imprenditoriale, che finiscono per alterare i meccanismi dell`economia legale, minando alle fondamenta ogni sforzo per lo sviluppo economico e produttivo di realtà di per sé già notoriamente depresse. Al riguardo è utile sottolineare che la sezione operativa di Catanzaro, nel corso del 2012, ha sequestrato o confiscato beni per circa 80 milioni di euro. L`ingente patrimonio, sottratto alla disponibilità delle organizzazioni criminali, comprende, tra l`altro, diversi compendi aziendali, beni immobili, autovetture di lusso e conti correnti bancari. Le tecniche investigative nel tempo affinate e le professionalità impiegate hanno consentito alla Dia di Catanzaro di perfezionare un modulo operativo che, con sistematica continuità e nell`ambito di una più vasta e articolata strategia, individua e aggredisce i patrimoni criminali attivando, di volta in volta, i più efficaci strumenti normativi predisposti, negli anni, dal legislatore».
In una nota distribuita alla stampa sono state evidenziate le indagini più importanti: «Significativa è l`operazione di polizia giudiziaria, portata a termine nello scorso mese di novembre, quale sviluppo dell`indagine denominata “Terminator”. Questa ulteriore attività ha determinato, tra l`altro, l`emissione di provvedimenti giudiziari a carico di Umberto Bernaudo, ex sindaco di Rende, Pietro Paolo Ruffolo, ex assessore dello stesso Comune, e Michele Di Puppo, ritenuto ai vertici dell`omonima consorteria mafiosa operante in Rende. Tale operazione fece seguito agli arresti eseguiti nel dicembre del 2011 che avevano colpito il clan Lanzino /Patitucci con l`esecuzione di 18 ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di altrettanti esponenti della criminalità organizzata cosentina». «Analogo impegno – riferisce ancora la Dia – è stato profuso nel contrasto dell`infiltrazione mafiosa negli appalti pubblici. In tale contesto, sono state monitorate  oltre 150 imprese e identificate 1.150 persone fisiche, tutte impegnate nella realizzazione di importanti opere pubbliche, come l`autostrada Salerno/Reggio Calabria, la Trasversale delle Serre e la statale 106 jonica».

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