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Meta, Lo Giudice tratteggia gli interessi economici di Cosimo Alvaro

REGGIO CALABRIA Prima che venisse sentito il collaboratore di giustizia Antonino Lo Giudice, il processo “Meta” che si sta celebrando davanti alla Corte d`Appello si è aperto con la deposizione del t…

Pubblicato il: 21/02/2013 – 12:54
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Meta, Lo Giudice tratteggia gli interessi economici di Cosimo Alvaro

REGGIO CALABRIA Prima che venisse sentito il collaboratore di giustizia Antonino Lo Giudice, il processo “Meta” che si sta celebrando davanti alla Corte d`Appello si è aperto con la deposizione del testimone Rocco Esposito, che ha riferito circa la sua conoscenza del boss Cosimo Alvaro.
«Io non parlerei nemmeno di frequentazione – ha affermato il teste -. Di fatto abitavamo nello stesso stabile a Reggio Calabria. Essendo compaesani avevamo un rapporto di cordialità. Abitava al secondo o al terzo piano mentre io e altri studenti universitari eravamo al primo. Ricordo che aveva una misura di restrizione, ma aveva la possibilità di uscire. Mi è capitato di accompagnarlo, non avendo lui il mezzo. Non l`ho mai visto guidare».
Quella del pentito Nino Lo Giudice è stata una deposizione molto circoscritta alle posizioni degli imputati. L`interrogatorio non è durato neanche mezz`ora in cui il collaboratore rispondendo alle domande del sostituto procuratore generale Adriana Fimiani e degli avvocati, ha dichiarato: «Cosimo Alvaro mi è stato presentato circa un anno prima del mio arresto, mi sembra nel 2009,  dal barbiere di Santa Carerina, Giuseppe Malara. Sapevo già chi era Cosimo Alvaro ma  con lui non c`era né amicizia né niente. Aveva interessi economici a Reggio. Sono venuto a conoscenza che Alvaro aveva interessi nella clinica Villa Speranza, nel locale Pasha e nel  lido Calajunco. Queste cose le ho apprese da mio fratello Luciano, dal barbiere e dal capitano Spadaro Tracuzzi. Mi dissero solo questo. Non ricordo quando ne parlai ma se non faccio errore nel periodo dal 2006 al 2009. Mi sembra che Murina mi parlò del Calajunco. Nei primi 180 giorni della mia collaborazione ho parlato di queste cose e ho fatto riferimento a Giuseppe Melara e al periodo in cui Cosimo Alvaro era latitante.  Non so se le società di mio figlio Leo e di mia cognata Anna Gatto avevano rapporti commerciali con il Calajunco».
Il collaboratore di giustizia, infine, è ritornato a parlare del suo rapporto con il boss Pasquale Condello, detto il “Supremo”. «Ho gestito la sua latitanza – ha affermato – e lui mi ha fatto molti discorsi. Voleva fare estorsioni a ogni attività di Reggio Calabria. In quel periodo Pasquale Condello voleva incontrare Giuseppe De Stefano. Purtroppo quell`incontro non ci fu perché De Stefano fu arrestato a Messina».
Il processo è stato, infine rinviato al 14 marzo quando la Corte d`Appello ha disposto l`interrogatorio di Giuseppe Malara, di Carmelo Murina, di Luciano Lo Giudice e del capitano Tracuzzi. È stata rigettata, infine, la richiesta di acquisire i verbali di interrogatorio di Nino Lo Giudice. Una richiesta che gli avvocati avevano formulato sostenendo che il collaboratore ha più volte cambiato versione sugli interessi economici del boss Alvaro a Reggio Calabria.

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