«Si vive alla giornata» riflette un sindacalista, come Nicola Simone, con anni di impegno sulle spalle. Oggetto del pensiero la situazione della sanità in provincia di Reggio e nella Locride. In verità tutto il movimento sindacale, dalla triplice agli autonomi, è in fermento per lo stallo che si registra.
Fermento, che si unisce alla seria preoccupazione che l`unico presidio del comprensorio possa lentamente sprofondare nel baratro. Questo è al momento il pericolo più serio. Difficoltà si registrano sia sul fronte interno all`ospedale, sia sul territorio. I servizi ancora resistono per l`abnegazione degli operatori sanitari e non, ma la politica sembra totalmente assente.
Il sindacalista ricorda, solo per citare un dato, i ritardi sui buoni mensa e sui premi di produttività. I primi sono stati maturati dal 2008, i secondi dal 2009.
Non ha fatto bene e i sindacati lo chiariscono ad ogni occasione, il “duello” Squillacioti-Carullo, che ha provocato, a colpi di ricorsi e contro ricorsi, rinvii su decisioni che avrebbero potuto rendere più vivibile il momento, caratterizzato, invece, da difficoltà notevoli.
Secondo critiche recenti del sindacato, anche i reparti vivono uno stato preoccupante. In prospettiva si intravedono scenari a dir poco apocalittici. Ad esempio Oculistica e Otorino, salvo che non si cambi in corsa, sono destinate a ridiventare semplici attività di servizio. Allo stato fungono ancora da reparti, perché fino al momento non sono entrare in vigore nuove disposizioni, quindi vengono effettuati ricoveri con degenza, ma il futuro sembra inesorabilmente orientato verso una rimodulazione riduttiva. Anche il reparto di Urologia ha subìto riduzioni nella ricettività, che significa diminuzione dei ricoveri.
“Eroi” vengono definiti gli operatori del Pronto soccorso, dove la carenza di organico è a livelli allarmanti. Un po` per le specificità del servizio e poi per la vastità dell`utenza a cui va erogato il servizio.
Cgil, Cisl e Uil nelle settimane scorse hanno chiesto un rafforzamento del posto di polizia, con una lettera al prefetto. La risposta è stata negativa: il numero attuale di unità in servizio non consente la copertura del posto di polizia fisso. Certo, ciclicamente le forze dell`ordine nelle attività di pattugliamento garantiscono la loro presenza, ma non può essere stabile. La situazione è spesso incandescente, con momenti in cui è difficile mantenere l`ordine.
Un`isola felice potrebbe continuare ad essere Allergologia, centro di eccellenza regionale. Non sembra questa una pratica in sospeso.
«Lo spero, vivamente», dice Simone. Che aggiunge: «È chiaro che il problema è politico. Il centrodestra sta facendo davvero poco, ma nemmeno il centrosinistra ha garantito inversioni di rotta. Adesso è davvero quasi tutto in discussione e le paure tra gli operatori sono davvero tante. Si rischia la demotivazione. Non vorremmo arrivare a questo». (0050)
x
x