REGGIO CALABRIA Nuova intimidazione per i magistrati reggini Antonio De Bernardo e Francesco Mollace. Un plico contenente un proiettile e due oggetti con il medesimo significato intimidatorio è stato intercettato questa mattina, attorno alle 9, al centro di smistamento postale del Cedir, sede della Procura di Reggio Calabria. Le indagini sono state affidate al pm Cristillo, in attesa di essere trasferite a Catanzaro.
De Bernardo e Mollace si stanno occupando di una serie di processi che si celebrano in Appello e vedono alla sbarra le più importanti cosche della zona jonica. Sul tavolo dei due pm ci sono i fascicoli relativi a due dei tre filoni riguardanti l`omicidio Cordì. Ma a legarli è anche la gestione del pentito Costa, le cui rivelazioni si stanno dimostrando determinanti in diversi procedimenti. È il caso ad esempio di “Lettera morta”, il processo che vede alla sbarra il fratello del pentito Costa, Tommaso, per l` omicidio Congiusta, la cui definizione è prevista per il 27.
Il pm Antonio de Bernardo è uno dei più impegnati della Dda reggina. Sì è guadagnato l` eterno odio dei clan della Jonica con un`attività investigativa pervasiva e testarda che ha progressivamente assottigliato i ranghi di storiche cosche del mandamento Jonico come i Cordì, i Cataldo, i Costa e i Commisso. Dal 30 aprile, insieme al pm Musarò, sosterrà in Appello anche l`accusa al processo Crimine. Non meno esposto è ed è stato nel corso degli anni il pg Mollace, che insieme allo storico pool, ha firmato inchieste fondamentali come Olimpia. (0030)
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