LAMEZIA TERME Alle sette di sera tocca al segretario nazionale Lorenzo Cesa comunicare al governatore calabrese l`esito del vertice dell`Udc: «Noi abbiamo deciso di puntare su Roberto Occhiuto». Dall`altro capo della cornetta, Peppe Scopelliti è rimasto impassibile. Ha preso atto della decisione arrivata al termine del summit romano a cui hanno preso parte Cesa, Pier Ferdinando Casini e il segretario calabrese del partito Gino Trematerra, e avrebbe preso qualche altro giorno di tempo prima di rendere ufficiali le sue scelte. In ogni caso, la notizia del giorno è la scelta dei centristi di puntare sull`ex parlamentare cosentino. Resta fuori (nonostante nei giorni scorsi abbia incassato il sostegno dei rappresentanti del partito a Palazzo Campanella) l`altro papabile, il capogruppo del partito in consiglio regionale Alfonso Dattolo. Per quest`ultimo, comunque, sarebbero arrivate, nel corso del vertice a tre, parole di elogio per l`attività portata avanti finora in consiglio regionale. Penalizza, Dattolo, il fatto che Cesa abbia scelto di optare (a discapito dello stesso Occhiuto) proprio per l`unico seggio alla Camera conquistato dallo Scudocrociato in Calabria. In qualche modo Occhiuto doveva essere “ricompensato” e la soluzione trovata è quella auspicata da tempo soprattutto da Casini, desideroso di rimettere in pista uno dei suoi più fidati collaboratori. Missione compiuta? «Diciamo che l`operazione è completa a metà», confessa uno dei fedelissimi del governatore. Già, perché la scelta dell`Udc di puntare su Occhiuto complica e, non poco, i piani di Scopelliti. Che ora si troverà a fare scelte dolorose. Lo Statuto parla chiaro: la giunta regionale non può avere più di quattro assessori “esterni”. Tre di loro si trovano già in squadra (Antonella Stasi, Giacomo Mancini e Mario Caligiuri) mentre un quarto è praticamente certo di entrare (l`ex sindaco di Reggio Calabria Demetrio Arena). Messa in questo modo, per Occhiuto non ci sarebbe spazio perché sarebbe il quinto “esterno” dell`esecutivo. Sarà fuori anche Wanda Ferro. A quanto pare, la presidente della Provincia di Catanzaro (il cui mandato scade a breve) avrebbe espresso la volontà di assumere il ruolo di commissario per completare la transazione al nuovo regime di riordino degli enti intermedi.
Tornando alla questione del rimpasto, realisticamente appare difficile che Scopelliti possa opporre un niet davanti alla richiesta dell`Udc. Molto più probabile che il governatore si privi di uno degli assessori nominati nel 2010 senza essere stati eletti in consiglio regionale. E qui già circolano le prime ipotesi. Con Occhiuto in giunta, la provincia di Cosenza avrebbe quattro assessori: oltre a Occhiuto e Mancini, ci sarebbero altri due big come Pino Gentile e Michele Trematerra. Una sproporzione, soprattutto rispetto ad altri territori come Vibo Valentia che, dopo la dimissioni di Francescantonio Stillitani, sono rimasti sprovvisti di rappresentanza. A questo proposito, Nazzareno Salerno e Alfonso Grillo, rispettivamente coordinatore e vicecoordinatore del Pdl vibonese, hanno fatto sapere di essere interessati ad avere un ruolo nella giunta che verrà ridisegnata. Insomma, per Scopelliti è un cammino pieno di ostacoli. Senza contare che un`altra vittima illustre del Porcellum come Giovanni Dima aspetta di sapere se le promesse del governatore si tradurranno in atti concreti.
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