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Zappalà ai domiciliari

REGGIO CALABRIA È già tornato a casa Santi Zappalà, che sconterà ai domiciliari gli ultimi mesi di pena per effetto dell’attenuazione della misura cautelare chiesta e ottenuta dall’avvocato Francesco…

Pubblicato il: 11/04/2013 – 17:48
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Zappalà ai domiciliari

REGGIO CALABRIA È già tornato a casa Santi Zappalà, che sconterà ai domiciliari gli ultimi mesi di pena per effetto dell’attenuazione della misura cautelare chiesta e ottenuta dall’avvocato Francesco Albanese, dopo la riduzione in appello della condanna per corruzione elettorale. L’ex consigliere regionale e sindaco di Bagnara, solo qualche settimana fa, si è visto riconoscere un sostanzioso sconto di pena dalla Corte d’appello di Reggio Calabria, che lo ha condannato a due anni e otto mesi di reclusione, revocando anche l’interdizione dai pubblici uffici disposta dai giudici di primo grado. Zappalà non potrà comunque tornare a occupare uno scranno a Palazzo Campanella, perché subito dopo l`arresto aveva rassegnato le dimissioni.
Pizzicato a casa Pelle durante la campagna elettorale per le regionali del 2010, l’ex consigliere regionale era stato arrestato con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio; poi, il Tribunale della Libertà, pur confermando la detenzione, aveva ridimensionato l’impianto accusatorio nei suoi confronti, ipotizzando il reato di corruzione elettorale per il quale è stato in seguito condannato.
Un reato che la Procura è riuscita a provare anche grazie ad esplicite conversazioni ascoltate e registrate dagli investigatori. «Da parte nostra, dottore, ci sarà il massimo impegno», assicurava – ascoltato dagli investigatori – all’ex sindaco di Bagnara Giuseppe Pelle, il figlio del patriarca ‘Ntoni Gambazza. A spiegare le condizioni del “patto elettorale” sarà l’imprenditore, Giuseppe Antonio Mesiani, presente all’incontro tra il mafioso e il politico: «Quando sposo una causa e quindi io e gli amici miei diamo il massimo, nello stesso tempo noi desidereremmo avere quell’attenzione per come poi ce la accattiviamo, per simpatia ma per amicizia prima di tutto».
Un messaggio chiaro: a quello che prima di essere arrestato diventerà il quarto degli eletti per numero di preferenze, i clan avrebbero assicurano una vittoria sicura ma in cambio di favori.
L’ex sindaco di Bagnara Santi Zappalà non era il solo ad aspirare al pacchetto di voti di Peppe Pelle. L’abitazione del mammasantissima di San Luca era diventata un luogo di pellegrinaggio per i candidati a Palazzo Campanella. Stando a una conversazione intercettata proprio a casa del boss, potrebbero essere stati almeno sei i consiglieri regionali che hanno goduto dei favori del clan. (0010)

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