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Fehida, tutto da rifare per 11 imputati

REGGIO CALABRIA Tutto da rifare il processo dall’appello per 11 dei 23 imputati del processo “Fehida”, celebrato contro le cosche di San Luca, dalla cui feroce rivalità è nata la faida sfociata poi n…

Pubblicato il: 15/04/2013 – 22:47
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Fehida, tutto da rifare per 11 imputati

REGGIO CALABRIA Tutto da rifare il processo dall’appello per 11 dei 23 imputati del processo “Fehida”, celebrato contro le cosche di San Luca, dalla cui feroce rivalità è nata la faida sfociata poi nella strage di Duisburg.
Per volere della Suprema Corte – che ha annullato con rinvio la sentenza emessa il 6 luglio 2011 dalla Corte d’Assise d’Appello di Reggio Calabria – dovranno ripresentarsi davanti al giudice e affrontare nuovamente il procedimento di secondo grado Emanuele Biviera, in precedenza condannato a 8 anni, come Giuseppe Biviera, Vincenzo Biviera e Domenico Pelle. Torneranno davanti ai giudici della Corte anche Vincenzo Giorgi (4 anni), Giuseppe Pipicella (8 anni)e Antonia Pelle (un anno e 4 mesi). Tutto da rifare il processo d’appello anche per Giovanni Marrapodi, condannato in secondo grado a un anno e 6 mesi, e assistito in Cassazione dall’avvocato Tonino Curatola, e Giuseppe Pugliesi, condannato a 8 anni in secondo grado e difeso dall’avvocato Francesco Calabrese.
È finito invece il processo per Santo Vottari, ritenuto il responsabile dell`omicidio di Maria Strangio, avvenuto nel giorno di Natale del 2006, per gli inquirenti il vero punto di non ritorno della faida che ha insanguinato San Luca. Contro l’assoluzione in primo e secondo grado di Vottari, l’ufficio di Procura aveva presentato un ricorso che la Cassazione ha rigettato. Ma la Suprema Corte ha anche dipanato la questione della transnazionalità, aggravante contestata dall’Ufficio di Procura e rimessa nell’ottobre scorso al vaglio delle Sezioni Unite, che oggi sembrano aver accolto l’impostazione del folto collegio difensivo secondo cui può essere riconosciuta solo per i cosiddetti “reati fine” ma non per i reati associativi.
Una sentenza che potrebbe incidere – e non poco – su molti dei procedimenti tuttora in via di definizione in Calabria. (0010)

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