REGGIO CALABRIA Sono terminati oggi in tarda mattinata gli interrogatori di garanzia dei dipendenti del Comune di Reggio Calabria, coinvolti nell`indagine “Torno subito”, che la scorsa settimana ha fatto scattare i domiciliari per 17 lavoratori accusati di truffa, mentre altri 78 sono stati denunciati. Per il pm Antonella Crisafulli che ha coordinato l’inchiesta, sono tutti responsabili di aver truffato l’Ente, assentandosi dal lavoro pur risultando regolarmente in servizio, grazie a un collaudato sistema che permetteva loro «con artifizi e raggiri, consistiti nell’attestare la propria presenza sul luogo di lavoro tramite la timbratura del proprio cartellino marcatempo, poi allontanandosi senza giustificato motivo», di procurarsi «un ingiusto profitto, consistito nella retribuzione ricevuta nelle giornate di assenza ingiustificata, con pari danno per l’ente locale».
Alcuni di loro – hanno registrato gli uomini della guardia di finanza – non dovevano neanche disturbarsi a timbrare il cartellino perché altri colleghi – più mattinieri – lo avevano fatto per loro. Se la maggior parte dei dipendenti comunali ha scelto di non rispondere alle domande del gip Barbara Bennato e del pm Crisafulli, alcuni – tanto ieri come oggi – hanno preferito difendersi dalle accuse che vengono loro mosse, incluso quel Saverio Foti che con 93 ore e 9 minuti di assenza ingiustificata, pari a 778,17 euro di indebita retribuzione – dunque di conseguente danno per l’Ente, è uno dei principali imputati. Di professione messo comunale, Foti ha spiegato al gip Bennato, come sia la sua stessa professione a richiedere continue uscite per la consegna di documenti, atti o semplicemente schede elettorali. «Trasferte» – ha sostenuto Foti – che è stato spesso obbligato a sostenere a proprie spese. I semplici dipendenti non hanno infatti diritto ad alcun rimborso chilometrico, ma per gli spostamenti di lavoro dispongono solo di un abbonamento Atam. Questioni che il dipendente ha spiegato al gip, che sulla sua posizione – al pari delle altre – dovrà esprimersi a breve. Come Foti, hanno deciso di rispondere alle contestazioni dell`accusa Giovanni Raffaele Cutrupi, Beniamino Arco e Domenico Squillaci, che non solo ha risposto alle domande del gip Bennato, ma ha anche presentato documenti e verbali che attestano i numerosi incarichi esterni che regolarmente gli venivano assegnati dalla segreteria generale del Comune. Nei giorni scorsi invece è stata disposta l’immediata scarcerazione di Giuseppe Scopelliti, dipendente comunale in pensione dopo anni di servizio presso l’Ufficio stampa comunale. Non essendo più in servizio, l’ormai ex dipendente comunale, non ha alcuna possibilità di reiterare il reato o inquinare le prove. (0050)
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