Diplomi “facili”, crollano le accuse
«Perché il fatto non sussiste», con questa formula il Tribunale di Catania ha assolto 25 persone coinvolte nell`inchiesta giudiziaria sulle presunte false attestazioni fatte per sostenere gli esami d…

«Perché il fatto non sussiste», con questa formula il Tribunale di Catania ha assolto 25 persone coinvolte nell`inchiesta giudiziaria sulle presunte false attestazioni fatte per sostenere gli esami di maturità nella città siciliana. Assolti anche Orazio Savasta, 67 anni ed il 47enne Antonio Vallone, di San Calogero (Vv), ritenuti promotori e organizzatori dei presunti illeciti. Vallone era stato indagato nella sua veste di preside dell`istituto scolastico paritario Pitagora di Catanzaro, Savasta era invece il locatario di quattro immobili a Catania nei quali i giovani indagati avrebbero attestato di avere la dimora abituale. Sentenza di non colpevolezza anche per Domenico Gioffrè, 25, di Catanzaro; Andrea Guzzetti, 26, nato a Messina ma domiciliato a Settingiano; Maria Chiara Pipicelli, 25, di Soverato; Antonio Daniele, 43, di Davoli; Agazio Lopresti, 32, di Cropani Marina; Giovanni Nicola Demare, 26, di Catanzaro; Salvatore Rotundo, 29, di Catanzaro; Tommaso Cantafio, 25, di Catanzaro; Alberto Primonato, 27, di Catanzaro; Francesco Cataldo, 49, di Catanzaro; Domenica Defina, 25, di Vibo Valentia; Mirko Martino, 26, di Soverato; Rosario Viola, 69, di Catania; Gabriele Ceniti, 25, di Taurianova (RC); Roberto Canzian, 48, nato a Treviso ma domiciliato a Catania; Giovanni Trapani, 55, di Catania; Mauro Bittoni, 48, di Valmontone; Antonio Zangone, 58, di Tropea; Francesco Dimasi, 28, di Cinquefrondi (RC); Pietro Cistaro, 43, di Petilia Policastro; Pasquale Francesco Tripodi, 25, di Vibo Valentia; Simone Gentile, 34, di Vibo Valentia; Francesco Sacco, 25, di Vibo Valentia. Due sole le condanne a otto mesi di reclusione ciascuno per Francesco Musacchio, 57, di Cotronei e per Mariantonietta Pietropaolo, 26, di Vibo Valentia. Tra gli avvocati catanzaresi impegnati nel procedimento figurano Amedeo Bianco, Vitaliano Leone, Nunzio Raimondi, Pietro Funaro, Francesco Gambardella, Vincenzo Marsico, Vincenzo Pizzari, Frank Mario Santacroce e Gregorio Tito.
Secondo l`originaria accusa, molti degli indagati avrebbero falsamente attestato di essere residenti o abitualmente domiciliati a Catania, inducendo così in errore sia i presidi di quattro istituti superiori paritari sia i funzionari dell`Anagrafe comunale addetti alle nuove iscrizioni negli appositi registri. E il presunto falso, secondo l`accusa, sarebbe stato finalizzato a ottenere da parte di alcuni indagati il diritto a sostenere gli esami di maturità da privatisti presso i quattro istituti paritari. I fatti contestati risalgono al 2006 e 2007. (0080)