LAMEZIA TERME «La nostra scelta è chiara: si chiama Roberto Occhiuto». Peppe Scopelliti, a Milano per la presentazione della nuova campagna turistica “Gira e rigira la Calabria ti stupisce sempre”, se lo è sentito ripetere al telefono per l`ennesima volta dai massimi responsabili dell`Udc. Non fanno passi indietro, i vertici centristi, rispetto all`indicazione dell`ex parlamentare. E ciò complica maledettamente i piani del governatore calabrese, che contava di chiudere la pratica nel giro di poco tempo.
A rendere ancora più difficoltosa la situazione c`è anche la più che probabile formazione di un nuovo governo a livello nazionale. Il rischio di un ritorno alle urne, almeno nell`immediato, è scongiurato e per questo motivo Cesa e Casini sono sempre più convinti a sostenere l`ingresso in giunta regionale dell`ex deputato cosentino. È un modo per “ricompensarlo” dopo l`esclusione (a sorpresa) da Montecitorio ma anche per ribadire al presidente della Regione che l`Udc non accetterà nessun tipo di ridimensionamento.
L`azione di moral suasion dei vertici dello Scudocrociato in queste ore sta interessando anche i pari grado del Pdl. Vogliono, Cesa e Casini, premere a livello romano affinché si convinca Scopelliti (che se proprio deve dare una seconda poltrona di assessore preferirebbe affidarla al capogruppo Alfonso Dattolo) a trovare spazio nella nuova compagine di governo per un secondo assessore centrista.
Ma per fare spazio a Occhiuto (su cui ci sarebbe anche il veto dei fratelli Gentile, desiderosi di mantenere una leadership nella città di Cosenza) e all`ex sindaco di Reggio Calabria Demetrio Arena (sul cui ingresso sono tutti d`accordo nel Pdl), Scopelliti dovrebbe fare a meno di uno degli assessori nominati nel 2010 e non eletti in Consiglio.
Il problema è sempre determinato dallo Statuto regionale: la giunta non può avere più di quattro assessori “esterni”. Posto che già tre di loro sono in squadra (Antonella Stasi, Mario Caligiuri e Giacomo Mancini), si capisce bene come non ci sia posto contemporaneamente anche per Occhiuto e Arena. A rischio ci sarebbero Mancini e Caligiuri ma non la Stasi che, oltre a essere il vicepresidente, è anche l`unica donna presente nell`esecutivo.
Capitolo a parte, poi, quello del sottosegretario. Il posto del repubblicano Franco Torchia appare sempre più in bilico. Da un lato ci sono gli esponenti di “Insieme per la Calabria” (Serra e Chizzoniti) che rivendicano per sé un posto al sole. Dall`altra c`è la promessa fatta da Scopelliti all`ex aennino Giovanni Dima, rimasto fuori dalla Camera per via di un posizionamento in lista non proprio ottimale.
Tutto questo mentre ai più attenti osservatori non sono sfuggite le assenze registrate durante l`ultimo consiglio regionale nelle fila della maggioranza. Due in particolare: quelle dei pidiellini Giuseppe Caputo ed Ennio Morrone. Entrambi non hanno fatto mistero delle loro ambizioni a recitare un ruolo più da protagonista all`interno della maggioranza. Possibile pure che la loro contemporanea assenza sia stata frutto del caso ma, in ogni caso, non è passata inosservata. (0030)
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