Caso Ceravolo, il padre: «Bisogna arrivare presto alla verità»
SORIANO CALABRO «Auspichiamo che si arrivi al più presto alla verità, che siano arrestati i colpevoli e che Filippo Ceravolo sia riconosciuto per ciò che è, una vittima innocente della criminalità or…

SORIANO CALABRO «Auspichiamo che si arrivi al più presto alla verità, che siano arrestati i colpevoli e che Filippo Ceravolo sia riconosciuto per ciò che è, una vittima innocente della criminalità organizzata». È quanto afferma l`avvocato Marcello Scarmato, legale della famiglia di Filippo Ceravolo, il diciannovenne di Soriano Calabro rimasto ucciso in un agguato avvenuto, il 25 ottobre del 2012 a Pizzoni, nel quale sarebbe stato un altro l`obiettivo dei sicari, ovvero il conducente dell`autovettura al quale la giovanissima vittima aveva chiesto un passaggio per ritornare a casa. L`agguato è stato inquadrato nel contesto della faida che dal primo di aprile del 2012 insanguina le Preserre vibonesi, nel triangolo compreso tra Soriano, Sorianello e Gerocarne, che ha già provocato diverse vittime, prevalentemente giovani. L`ultima è Salvatore Lazzaro, 23enne assassinato il 12 febbraio scorso, a colpi di fucile, all`interno della sua abitazione dov`era ristretto ai domiciliari per reati di droga. «Abbiamo grandissima fiducia – ha aggiunto Scarmato – nel lavoro che stanno conducendo i carabinieri con il coordinamento della Dda di Catanzaro. E speriamo che al più presto siano arrestati i responsabili di questo gravissimo fatto di sangue». «Quanto è accaduto a mio figlio – ha evidenziato Martino Ceravolo, padre della giovane vittima – poteva accadere a chiunque. E la vita di altri giovani innocenti è in pericolo fino a quando certi assassini resteranno a piede libero. Noi crediamo fermamente nel lavoro di magistrati e carabinieri, li esortiamo solo a fare presto».
Intanto per sabato 4 maggio, quando Filippo avrebbe compiuto
vent`anni, familiari e amici parteciperanno ad una messa nel
Santuario di San Domenico, a Soriano. Successivamente, familiari e amici si sposteranno al vicino cimitero per un momento di preghiera e riflessione. «Speriamo nella partecipazione degli organi di informazione – ha concluso il padre del ragazzo – affinché rimanga alta l`attenzione su ciò che è accaduto e sta accadendo in questo territorio e sensibilizzino la coscienza civile, affinché nessun altro, come me, sia costretto a piangere un figlio adorabile così come era Filippo». (0050)