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Rifiuti, sei idee per rifondare un sistema al collasso

LAMEZIA TERME Cambiare totalmente prospettiva nella gestione dei rifiuti. La proposta sul piatto arriva dal mondo dell`associazionismo. Legambiente, Cigl, Cisl, Uil, Legacoop, Confcooperative e Leg…

Pubblicato il: 06/05/2013 – 15:39
Rifiuti, sei idee per rifondare un sistema al collasso

LAMEZIA TERME Cambiare totalmente prospettiva nella gestione dei rifiuti. La proposta sul piatto arriva dal mondo dell`associazionismo. Legambiente, Cigl, Cisl, Uil, Legacoop, Confcooperative e Legautonomie sfidano la Regione Calabria con un contropiano dei rifiuti dunque, che contiene «critiche alle linee guida regionali ma soprattutto proposte concrete e obiettivi da raggiungere». La presentazione del documento avverrà il prossimo 10 maggio a Lamezia, ma le linee guide si possono già distinguere. Specialmente rispetto a ciò che è stato e non dovrà più essere, se la Calabria vuole uscire da una crisi strutturale: «Da un quindicennio la gestione dei rifiuti in Calabria è impostata nella modalità “emergenza permanente”, con la discarica come unica opzione considerata valida e senza la minima attenzione alle politiche di prevenzione dei rifiuti». Superare l`orizzonte della discarica come unica alternativa all`emergenza, dunque. E poi andare oltre 16 anni di commissariamento che hanno prodotto «evidenti fallimenti: mancati obiettivi di raccolta differenziata e allo sperpero del denaro pubblico, e poi una gestione opaca, con un contenzioso economico di milioni di euro e di conflittualità con le comunità e le istituzioni».
Oggi, dopo investimenti complessivi per circa un miliardo di euro, «la raccolta differenziata è sotto il 15%, obiettivo che il decreto Ronchi fissava per il ’99». Un fallimento che, secondo la Commissione d`inchiesta sul ciclo dei rifiuti, «è il risultato di un sistema di potere che ha lucrato sulla gestione, adottando politiche schizofreniche. In effetti, la situazione degli impianti è a dir poco imbarazzante: mancano le strutture di smaltimento finale mentre l’inceneritore di Gioia Tauro è palesemente sovradimensionato, mancano o sono inadeguati gli impianti di trattamento meccanico-biologico e mancano i siti di produzione di compost di qualità».
Non è tutto, perché i programmi della Regione, appena tornata in possesso delle deleghe sembrano «ampiamente insufficienti: le linee guida approvate a febbraio dalla giunta confermano gli errori di programmazione dei precedenti piani, a partire da un obiettivo di raccolta differenziata fissato incredibilmente al 33%, con un sistema di finanziamento che continua a concentrare gli investimenti su pochi impianti di trattamento e smaltimento finali. Inoltre, in controluce si intravede la potente azione delle lobby delle discariche e degli inceneritori, che spingono per continuare seppellire i rifiuti o bruciarli magari in nuovi impianti, mandando così in fumo il futuro della Calabria».
Le priorità individuate dal Contropiano dei rifiuti sono sei: «Una legge regionale per il riordino del sistema impiantistico che definisca regole di trasparenza e legalità nell’assegnazione degli appalti alle società di gestione; il varo di un sistema di raccolta porta a porta che punti sul recupero della frazione umida e degli imballaggi domestici; fondi per la prevenzione della produzione di rifiuti; più investimenti per gli impianti di compostaggio; l’introduzione di una ecotassa regionale per lo smaltimento dei rifiuti in discarica che premi comuni e cittadini virtuosi; la bonifica dei siti contaminati». E l`obiettivo è quello di portare la raccolta differenziata al 50%, obiettivo minimo previsto dalle norme nazionali e totalmente ignorato nella politica dei rifiuti della Regione Calabria. (0020)

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