Tolta la scorta blindata alla Laganà

Niente scorta blindata per l`ex parlamentare del Pd Maria Grazia Laganà, moglie di Francesco Fortugno il vicepresidente del consiglio regionale assassinato a Locri il 16 ottobre 2005. Il 6 maggio l`organo esecutivo di sicurezza della Prefettura di Reggio Calabria, dopo aver riesaminato «l`esposizione al pericolo» della Laganà, ha deciso di abbassare il livello di protezione. Adesso avrà soltanto una persona a tutela e dovrà provvedere da sola a macchina e autista. La vigilanza a Maria Grazia Laganà era stata assegnata nel 2006 quando l`allora deputata dell`Ulivo era stata destinataria di lettere minatorie e minacce dovute alla sua battaglia per risalire ad autori e mandanti dell`omicidio di suo marito. Una misura di sicurezza che era stata elevata nel prosieguo dell`indagini e durante il processo ai presunti assassini di Fortugno. Scorta che adesso viene eliminata nonostante la vicenda giudiziaria sia tuttora in corso (la prossima udienza davanti alla Corte d`Assise d`Appello di Reggio Calabria è prevista per il 16 maggio). Inoltre, la Laganà, terminata l`esperienza in Parlamento, ha ripreso a lavorare nell`Azienda sanitaria di Locri, in quell`ambiente, cioé, dove sarebbe maturato l`assassinio del marito. Già nei giorni scorsi la Prefettura reggina aveva deciso di abbassare il livello di vigilanza per l`ex membro della commissione parlamentare antimafia Angela Napoli che proprio nei mesi scorsi era stata protagonista, suo malgrado, delle “attenzioni” del boss di Limbadi Pantaleone Mancuso. In un`intercettazione si faceva esplicito riferimento all`ex deputata: «Stiamo lavorando per toglierla di mezzo». (0080)