ROSSANO Una frode fiscale di circa 500 milioni di euro; 5 arresti in Calabria e Toscana; un`associazione per delinquere dedita all`emissione ed all`utilizzo di fatture per operazioni inesistenti al fine di conseguire indebiti crediti d`imposta; 10 società, beni mobili e immobili, conti correnti e partecipazioni per un valore complessivo di circa 13.400.000 euro sequestrati. Sono i numeri dell`operazione “Cocktail”, eseguita stamane dagli uomini del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Catanzaro, con la collaborazione dell`agenzia delle dogane del capoluogo calabrese. I destinatari delle ordinanze di arresto domiciliare nell`ambito dell`operazione “Cocktail” eseguita oggi dalla Guardia di Finanza nel cosentino, sono il titolare delle diverse società sequestrate nella Sibaritide, Francesco Domenico Ungaro (al momento irreperibile), la contabile Achiropita Formoso, gli amministrativi Domenico Pisano ed Elena Zaccaro (pure irreperibile), e il collaboratore Maurizio Pais. Coinvolte altre 8 persone, colpite da obblighi di firma e di dimora, tra cui l`ex direttore della filiale di una banca di caratura nazionale, Fabio Vena, che la stessa banca ha esautorato dal suo ruolo. Vena è stato raggiunto da un obbligo di firma.
Le Fiamme Gialle hanno portato a termine una complessa attività d`indagine iniziata nel 2011. L`organizzazione era dedita all`emissione ed all`utilizzo di false fatturazioni, con sede operativa nel territorio della Sibaritide. Le misure cautelari personali, disposte dal Gip del tribunale di Rossano (Cs) su richiesta della locale procura della repubblica, hanno interessato oltre al territorio calabrese (Corigliano Calabro e Rossano), anche la provincia di Livorno. I militari della Guardia di Finanza hanno sottoposto a sequestro «per equivalente» beni mobili ed immobili, siti in calabria, campania e lazio, conti correnti e partecipazioni nella disponibilità dei partecipanti all`associazione e 10 società, costituite ed utilizzate dalla consorteria criminale per la realizzazione del meccanismo fraudolento. Le indagini hanno avuto origine da una precedente attività amministrativa svolta dall`agenzia delle dogane di Catanzaro nei confronti di alcune delle società facenti parte dell`associazione per delinquere.
La Guardia di Finanza di Catanzaro, sulla scorta degli elementi segnalati dall`agenzia, attraverso intercettazioni telefoniche, accertamenti bancari, riprese video, perquisizioni e sequestri hanno focalizzato l`attività dell`organizzazione, dedita alla commissione di reati tributari nello specifico settore delle accise. Il sistema di frode emerso era consistente nella produzione di documentazione “ad hoc” da parte delle varie società del “gruppo”. L`organizzazione utilizzava un`articolata rete di strutture societarie, di diritto nazionale ed estero, con ramificazioni nel Regno Unito e in Bulgaria, dimostratesi soggettivamente ed oggettivamente collegate tra di loro. Molte di esse avevano la sola funzione di “cartiere” o contenitori di debiti fiscali riconducibili dal punto di vista gestionale ad alcuni degli indagati.
«L`operazione – ha detto Eugenio Facciolla, procuratore della Repubblica facente funzioni di Rossano, che col taglio dei Tribunali è destinato ad essere accorpato a Castrovillari – nasce da un lavoro investigativo particolarmente complesso fatto dall`Ufficio di Procura in una situazione particolarmente complessa ed è la dimostrazione che se si continua a lavorare in un territorio difficile come questo, i risultati arrivano. L`indagine è nata da un`iniziativa dell`Agenzia della dogane e portata avanti dalla guardia di finanza che ha scoperto un vorticoso giro di società che movimentavano somme enormi di denaro». (0030)
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