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Cardiochirurgia, Scalzo: esempio di come si amministra nell`interesse di pochi

CATANZARO «La bagarre politico-mediatica che sta investendo il caso cardiochirurgia rappresenta lo specchio della nostra regione, troppo abituata ad atteggiamenti e metodi autolesionistici e contro…

Pubblicato il: 10/07/2013 – 15:25
Cardiochirurgia, Scalzo: esempio di come si amministra nell`interesse di pochi

CATANZARO «La bagarre politico-mediatica che sta investendo il caso cardiochirurgia rappresenta lo specchio della nostra regione, troppo abituata ad atteggiamenti e metodi autolesionistici e controproducenti che guardano solo agli interessi dei pochi e mai a una sana ed efficace progettualità che guardi esclusivamente agli interessi dei cittadini tutti». È quanto afferma, in una nota, il capogruppo del Pd al Comune di Catanzaro, Salvatore Scalzo. «Questo deve avvenire – prosegue Scalzo – rispettando le vocazioni e le naturali predisposizioni costruite nella storia della nostra regione. L`atto scellerato del governatore Scopelliti nella sua funzione di commissario ad acta alla sanità di spezzettare e depotenziare l`unica cardiochirurgia pubblica della regione, peraltro a supporto dell`unica facoltà di Medicina della regione, avrebbe dovuto suscitare non poche preoccupazioni all`intera classe dirigente calabrese. Un atto che nasce con l`unico intento campanilistico di decentrare l`ennesimo servizio, cantando vittoria davanti ad una piccola fetta di cittadini, quasi come aver vinto una partita in trasferta; il tutto senza una chiara e lungimirante strategia di sviluppo regionale, che rifletta le reali esigenze del territorio». «Un modo di fare politica da prima Repubblica – prosegue Scalzo – che non ci appartiene. Un difetto della classe dirigente calabrese è quello di non guardare con favore alle migliori pratiche nella sanità come in altri settori. In tutte o quasi le regioni italiane ogni classe dirigente che si rispetti si batterebbe per difendere l`unica facoltà di Medicina della regione. Dovrebbe lottare, semmai, per rafforzarla, potenziarla affinchè questa possa competere con le migliori università del meridione. Così non è e per le deprecabili ambizioni di pochi si rischia semplicemente di autodanneggiarci a vantaggio delle altre regioni». (0090)

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